In occasione della Giornata Mondiale per la Lotta all’Aids, la Lila (Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids) vuole informare la popolazione sulla possibilità di sottoporsi ai test rapidi per l’Hiv.
Oggi si celebra la Giornata Mondiale per la Lotta all’Aids, il #WorldAidsDay, un appuntamento dedicato a promuovere la conoscenza di questa malattia, dovuta alla diffusione del virus HIV. In Italia la maggior parte delle iniziative sono organizzate da Lila (Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids): fiocchi rossi, distribuzione gratuita di preservativi, brochure e nuove campagne informative. Sono decine gli incontri informativi in programma nei punti d’aggregazione giovanile, nelle scuole, nelle università, nei luoghi delle comunità LGBT, e anche tra i migranti.
Visitando il sito ufficiale della Lila si possono scoprire tutti gli appuntamenti nelle diverse città d’Italia.
L’infezione da HIV è una malattia virale provocata appunto dal virus dell’Immunodeficienza umana (HIV).
Dopo la fase iniziale, detta infezione primaria o acuta, la malattia progredisce lentamente per molti anni, circa dieci in assenza di terapia antiretrovirale, dando origine a una malattia cronica progressiva. Se non si ricorre a una terapia adeguata, l’esito è quasi certamente l’insorgenza di AIDS (Sindrome da immunodeficienza acquisita).
L’HIV si trasmette in 3 modi:
– attraverso rapporti sessuali non protetti dal preservativo (trasmissione sessuale);
– attraverso l’uso in comune di siringhe e materiali iniettivi (trasmissione ematica);
– dalla madre ai figli durante la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno (trasmissione verticale).
È ancora molto diffusa la credenza che il virus riguardi solo alcune persone, omosessuali, prostitute, tossicodipendenti, le loro scelte e i loro stili di vita, ma non è così: riguarda chiunque abbia una vita sessuale attiva. Il fatto che il rapporto sessuale avvenga tra persone omossessuali, o eterosessuali, che sia più o meno occasionale, non cambia nulla: si tratta comunque di un virus a trasmissione sessuale e questa è la modalità di contagio più diffusa. L’infezione viene curata con antiretrovirali. Si utilizzano di solito contemporaneamente tre o quattro farmaci che, se assunti correttamente e bene assorbiti dall’organismo, permettono un abbattimento della replicazione virale, un miglioramento delle difese immunitarie e quindi minore probabilità di insorgenza dell’AIDS e l’assenza di resistenze.
La Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), in collaborazione con le Sezioni L e M del Comitato Tecnico Sanitario del Ministero della Salute, ha redatto nuove linee guida, con lo scopo di ottenere il miglior utilizzo possibile della terapia antiretrovirale. Vengono proposti tutti gli aggiornamenti disponibili relativi a nuove ricerche scientifiche, all’assistenza dei pazienti, e alla terapia antiretrovirale di combinazione, che non solo garantisce che il virus non sia trasmesso, ma permette di prevenire le complicanze, evitando di arrivare all’Aids.
Dal 1981 l’AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. In molte regioni del mondo, i progressi della ricerca, l’accesso alle terapie e ai farmaci e la diffusione di una buona cultura della prevenzione, hanno permesso di contenere il virus, ma nonostante questo, continua a mietere molti, troppi morti ogni anno, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove avviene il 70% dei contagi. Secondo le ultime stime dell’Organizzazione mondiale della Sanità, solamente 17 milioni (dei 36) di malati nel mondo hanno accesso alla terapia con farmaci antiretrovirali, anche perché purtroppo, i prezzi dei nuovi farmaci per il trattamento dell’Hiv sono altissimi, addirittura 18 volte più costosi di quelli tradizionali.
Nel nostro Paese, secondo i nuovi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2015 si è osservata una lieve diminuzione (10% rispetto al 2014) sia del numero delle nuove diagnosi di infezione da Hiv (3444 nuove diagnosi) che dell’incidenza (casi/popolazione) di Hiv (5,7 nuovi casi ogni 100.000 residenti); l’Italia si colloca al 13° posto in termini di incidenza Hiv tra le nazioni europee.
Una persona su quattro con infezione da HIV non sa di averla, e quindi oltre la metà delle diagnosi avviene in una fase molto avanzata dell’infezione. Un dato preoccupante, perché queste persone non hanno accesso alle terapie, non si curano e possono continuare a trasmettere il virus agli altri. Ancora oggi non esiste una cura che possa guarire definitivamente dall’Hiv. Ma una tempestiva diagnosi può certamente evitare che le persone affette da questo virus possano inconsapevolmente trasmetterlo.
Per questo è importante informare la popolazione sulla possibilità di sottoporsi ai test rapidi per l’HIV. E proprio in quest’ottica si svolge oggi la Giornata Mondiale per la Lotta all’Aids. Il test può essere fatto sul sangue o su fluido orale, anche al di fuori dei presidi sanitari, e i risultati sono disponibili nell’arco di poche decine di minuti. Pochi lo conoscono, ed è proprio per questo che, fino al 3 dicembre, LILA promuove “Fatti un regalo: fai il test!”, la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi con numero solidale 45517. Con i fondi raccolti LILA potrà continuare nella sua opera di informazione. L’obiettivo ultimo è di incoraggiare sempre più l’accesso al test rapido, renderlo disponibile gratuitamente presso le proprie sedi locali e formare il personale sulle procedure di somministrazione, in modo tale che possa essere effettuato anche in contesti non convenzionali, di sera o nel week-end.
I test gratuiti il 1 dicembre, in occasione della Giornata Mondiale per la Lotta all’Aids, saranno proposti in tante strutture italiane. Tra queste, ricordiamo l’Ospedale San Raffaele, che propone l’iniziativa Easy Test.
Anche l’Oms ha pubblicato in questi giorni nuove linee guida, in cui promuove l’auto-test dell’Hiv, proprio per contrastare la carenza di diagnosi, “uno dei principali ostacoli per la concretizzazione della raccomandazione Oms secondo cui a tutti gli Hiv-positivi dovrebbe essere proposta la terapia antiretrovirale”. “L’auto-test – spiega ancora l’Oms – dovrebbe aprire le porte della diagnosi per molte più persone che potranno così scoprire come ottenere le terapie e come accedere alla prevenzione”. L’Oms “sostiene la distribuzione gratuita di kit di auto-test e altri approcci che ne permettano l’acquisto a prezzi accessibili. Si sta anche lavorando per ridurre ulteriormente i costi e aumentare l’accesso. La nuova guida ha proprio lo scopo di aiutare i Paesi a estenderne l’impiego”.
Oltre alla possibilità di sottoporsi ai test gratuitamente in occasione della Giornata Mondiale per la Lotta all’Aids, segnaliamo che dal 1 dicembre, nelle farmacie italiane, saranno disponibili a un costo di 20 euro, senza necessità di ricetta e sono per i maggiorenni, i test per l’autodiagnosi dell’HIV. Il dispositivo è stato presentato ieri nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati organizzata dalla Fondazione Onlus The Bridge.
Tutte le persone sessualmente attive dovrebbero eseguire il test, è raccomandato quando si inizia un rapporto stabile e prima di una gravidanza e, in ogni caso, se si pensa di aver avuto rapporti sessuali a rischio non protetti. Sottoporsi al test significa togliersi ogni dubbio ed evitare di mettere a repentaglio la propria salute e quella degli altri. Non possiamo e non dobbiamo permettere che l’infezione da HIV e l’AIDS continuino a diffondersi soltanto per paura, pigrizia, indifferenza ed incoscienza! Ogni cittadino deve sapere cosa implica contrarre e trasmettere questa infezione e come avviene il contagio. Mutua MBA raccomanda a tutti: mai, mai abbassare la guardia.