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Aiuto umanitario, taglio delle risorse dalla UE a fronte di un aumento per la Difesa

Un evento internazionale che ricade il 19 agosto di ogni anno e che guarda a tutti i Paesi del mondo. La giornata internazionale dell’aiuto umanitario rappresenta un momento certamente significativo per gli Stati e le Nazioni ma quest’anno viene accolta in un clima non del tutto positivo. Il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo sulla risposta comunitaria all’emergenza coronavirus, approvando il Recovery Fund da 750 miliardi di euro, tra sussidi a fondo perduto e prestiti. Una giornata storica che se da un lato rappresenta una tappa importante per la stesura del piano di rilancio dell’economia Ue post-coronavirus, dall’altro non porta buone notizie alle iniziative di aiuto umanitario, sviluppo e cooperazione verso i Paesi esterni interessate da un netto taglio delle risorse destinate, si passa infatti da 15,5 a 3,5 miliardi di euro. Una regressione che fa rumore soprattutto se relazionata al fatto che i fondi stanziati a favore della difesa sono pari a 13 miliardi di euro.

A livello internazionale si definiscono Organizzazioni non governative (Ong) tutte quelle associazioni, gruppi e fondazioni che operano in modo indipendente dalle regole tradizionali della diplomazia tra stati e fuori dagli interessi geostrategici dei diversi Paesi. Le Ong possono occuparsi di molti temi diversi e operano per il bene pubblico pur essendo soggetti privati. In Italia quando si parla di Ong si fa riferimento alle sole organizzazioni di cooperazione allo sviluppo riconosciute dal Ministero degli affari esteri. Anche nei paesi impoveriti sono nate molte Ong, inizialmente come partner per quelle dei paesi ricchi ma oggi cresciute e capaci di autonomia. Il più delle volte queste organizzazioni sopperiscono a bisogni che non vengono soddisfatti dai Governi dei paesi in cui operano, come ad esempio fanno le ong che operano nel settore della sanità – come Emergency o Médecins Sans Frontières. La condizione di questi Organismi all’interno dei Paesi non in via di sviluppo spesso non è così semplice. La loro nascita il più delle volte è frutto di un processo di democrazia nato su un territorio amministrato da tempo da regimi politici autoritari che ostacolano il mondo non governativo.

Secondo uno studio pubblicato dall’Università di John Hopkins di Baltimora il settore non profit valeva intorno ai 1.300 miliardi di dollari, l’equivalente del prodotto interno lordo del Regno Unito.

Se ne parlerà anche nel prossimo numero di Health Online, con una intervista a Daniela Pompei, responsabile corridoi umanitari della Comunità di Sant’Egidio.

 

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