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8 abbracci al giorno e togli il medico di torno!
La società moderna sta portando pian piano a sminuire quei gesti che un tempo erano in cima alle classifiche dei valori perché da sempre ritenuti vitali e importanti per l’essere umano, sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Basterebbe davvero poco per vivere serenamente e in buona salute, attraverso anche quegli atteggiamenti che apparentemente potrebbero sembrare banali e che invece risultano essere molto importanti per il nostro benessere psico-fisico, e l’abbraccio, considerato la principale dimostrazione di affetto, n’è la dimostrazione.
L’abbraccio è il primo atto che compie una mamma nel momento in cui vede per la prima volta il suo bambino, attraverso il quale gli trasmette calma, serenità, protezione e calore umano.
Dal versante opposto ci sono anche le emozioni “negative”, l’ira in particolare modo, che se represse o esternate in maniera eccessiva, portano inevitabilmente a conseguenze negative sia dal punto di vista emotivo che fisico e il fegato e il cuore sono gli organi a farne le spese.
In questo articolo, Mba, Società di Mutuo Soccorso, che ha come obiettivo principale la tutela della salute dei suoi associati e di tutti coloro che seguono con attenzione e interesse l’informazione online, vuole affrontare l’importanza dei gesti positivi e il saper controllare quelli negativi per il benessere psico-fisico.
Iniziamo con l’abbraccio. Stringere a noi un’altra persona porta, a seconda delle condizioni, benefici come la protezione, la sicurezza, la fiducia e la forza. I poteri che possiede un abbraccio sono tanti, abbracciare una persona aumenta il livello di ossitocina, meglio conosciuto come “l’ormone dell’amore” chepuò produrre effetti positivi sulla salute del cuore.
Uno studio pubblicato su Psychosomatic Medicine ha evidenziato che un contatto fisico di soli 20 secondi, produce un calo della pressione sanguigna e del cortisolo a beneficio del cuore e della circolazione sanguigna con una considerevole riduzione dello stress, considerato l’acerrimo nemico della società 2.0.
Nello specifico: gli abbracci hanno la capacità di stimolare il corpo a rilasciare l’ossitocina e più ne viene prodotta dalla ghiandola pituitaria, più diminuisce il cortisolo e più si è in grado di gestire lo stress negli eventi ansiogeni.
L’abbraccio stimola anche la dopamina, ovvero l’ormone del piacere e la serotina, responsabile del buon umore.
Un ulteriore studio americano ad opera del dottor Katz ha messo in evidenza che abbracciarsi rafforza il sistema immunitario e attenua le situazioni di panico.
I suoi benefici sono così tanti ed è anche nata l’idea di una terapia, chiamata appunto “abbraccio terapia” capace di curare alcune malattie tra le quali quelle depressive.
Mutua Basis Assistance, ha voluto approfondire l’argomento attraverso la voce autorevole della psicoterapeuta dell’Università la Sapienza di Roma, Chiara Simonelli, che ci ha spiegato quali sono gli effetti dell’abbraccio e quale potrebbe essere invece il modo migliore per gestire tutte quelle emozioni nocive per l’organismo.
Dottoressa Simonelli, davvero un abbraccio è in grado di curare la depressione?
“E’ in grado di curare le depressioni lievi, quelle dovute ad un abbattimento morale temporaneo. Per le depressioni gravi le terapie da attuare sono altre. In generale, l’ abbraccio è un gesto da non sottovalutare perché, non costa nulla e non richiede molto tempo. E’ un vero e proprio dono per entrambe le persone che si donano calore e conforto a vicenda, è un gesto che facilita le persone ad aprirsi agli altri”.
Dal punto di vista del benessere psico-fisico quali sono i benefici? Chi ci guadagna di più? Insomma, dal punto di vista della “convenienza” conviene di più abbracciare o essere abbracciati?
“L’abbraccio è considerato un gesto fondamentale per la comunicazione. Si comporta come la legge del dare e avere e i vantaggi sono uguali per entrambe le persone. Però non tutti gli abbracci producono gli stessi benefici, ci sono abbracci convenevoli che durano pochi secondi e non lasciano niente a differenza invece di quelli sentiti e portatori dei sentimenti più profondi che invece restano impressi nelle menti dell’essere umano per molto tempo. E’ possibile percepire l’importanza del gesto dall’empatia del momento,dobbiamo essere in grado di distinguere il contesto e soprattutto quando una persona ne ha bisogno.”
Gli effetti benefici del contatto fisico quanto durano?
“Anche in questo caso dipende dalle situazioni. Ci sono abbracci che nei momenti di tristezza hanno la capacità di riportare indietro la memoria e aiutano nei momenti di tristezza. Il beneficio fisico dura pochi secondi ma quello morale è duraturo nel tempo perché in grado di farti ripartire nel caso in cui dovesse verificarsi un momento di sconforto”.
“Non tutte le persone però sono capaci di esternare i propri sentimenti tramite l’abbraccio e per ovviare a questo limite in Australia è stata lanciata una particolare iniziativa chiamata ‘Free Hugs’, tradotto “abbracci liberi”, dove le persone coinvolte, con un cartello al collo con scritta appunto “free hugs”, si rendono disponibili ad offrire, a chi ne avesse bisogno, un abbraccio confortevole.”
Dottoressa Simonelli, cosa ne pensa? E cosa dice a quelle persone che non riescono a dimostrare affetto con il contatto fisico?
“Dico che dovrebbero lavorare su loro stessi perché quello di cui si limitano, per motivi, quali possono essere timidezza o pregiudizio, è un gesto istintivo e talmente positivo che aiuta ad aprirsi nei confronti degli altri. Le persone che reprimono questo gesto primordiale di affetto si perdono parecchio in termini di beneficio psicofisico. Noi siamo il nostro corpo e quindi perdersi il momento comunicativo che può dare l’abbraccio porta inevitabilmente al congelamento delle proprie emozioni.”
“Ci servono 4 abbracci al giorno per sopravvivere, 8 per mantenerci in salute e 12 per crescere, cit. della psicoterapeuta statunitense Virginia Satir, che ne pensa?
“(Ride, n.d.r) E’ difficile quantificare in maniera così netta perché a volte può capitare che un solo abbraccio dato come si deve è in grado cambiare la giornata iniziata nella maniera sbagliata”.
Se l’abbraccio porta notevoli benefici fisici e morali per il nostro organismo, reprimere le emozioni negative, come ira e frustrazione, invece danneggiano il fegato come se mangiassimo abitualmente alimenti ricchi di grassi non salutari.
Un eccesso di ira repressa provoca un blocco del fegato, con conseguente irritabilità e fastidi fisici, come tensione muscolare nella zona del collo e delle spalle, mal di testa, problemi alla vista, che se prolungati nel tempo, possono provocare una malattia cronica.
Vietato quindi reprimere le emozioni perché fa male alla nostra salute, però anche anche essere troppo impulsivi, dando libero sfogo ad attacchi di ira con conseguenze gravi per la nostra salute, in particolare per il cuore, è sbagliato.
Ma quali sono gli eventi più comuni che fanno scattare le arrabbiature pericolose per la nostra salute?
La risposta l’ha fornita un campione di pazienti con sospetto di infarto del miocardio e candidati all’angioplastica al Royal North Shore Hospital di Sidney, in Australia che si sono sottoposti ad uno studio per un’indagine sui rischi di infarto dovuti ad una litigata e hanno affermato che le discussioni che mettono a repentaglio il cuore sono quelle che si scatenano in famiglia, al lavoro e alla guida dell’auto.
Lo studio è stato pubblicato sull’European Heart journal ed è emerso che per i pazienti a rischio la possibilità di avere un infarto è 8,5 più volte superiore nelle due ore successive ad una brutta litigata rispetto invece a quando si è solo infastiditi senza arrivare a sbalzi di umore elevati.
E allora, quali sono le misure che dovrebbero adottare le persone, e in particolare modo quelle a rischio di infarto, quando affrontano arrabbiature importanti? Prevenire è sempre meglio che curare? Ma come saper sfogare l’ira e gestire la rabbia? Insomma qual è il giusto compromesso per vivere più serenamente possibile?
“E’ difficile trovare il giusto compromesso– ha spiegato la dottoressa Simonelli – ma allo stesso tempo è importante raggiungerlo per condurre una vita serena e appagata. La prima azione da compiere è quella imparare a riconoscere le emozioni e ascoltarle.
Nessuna emozione è negativa bisogna solo saperla elaborare perché lo sfogo non ti libera una volta per tutte e la stessa situazione potrebbe verificarsi nuovamente poco dopo aver smaltito quella precedente. La rabbia causata da una litigata può essere superata con una passeggiata o con attività fisica o con una chiacchierata con un amico, ma se l’episodio diventa abituale è necessario fermarsi un attimo per esaminare i motivi di fondo e trovare una soluzione.
E’ una questione di educazione, bisogna capire da dove parte quel senso di frustrazione che ci porta ad una repressione o ad un eccessivo sfogo. Esistono degli step da seguire e il primo è quello di valutare il prezzo che si paga nel momento in cui si agisce d’istinto, poi guardare con distacco quello che provoca l’arrabbiatura e saper cogliere e focalizzare il significato più profondo che è dentro di noi per esternarlo. L’equilibrio è dinamico e ogni volta bisogna metterlo in pratica, è come “pedalare in bicicletta”, quindi la strada da percorrere è quella di potenziare la qualità migliore che ognuno di noi possiede e imparare a rispettarci di più. Non è un esercizio facile perché si tende ad imbrogliare continuamente, ma l’impegno è obbligatorio per evitare di vivere male in tutti i sensi.”
In conclusione qual è il suo messaggio?
“Valorizzare il corpo non solo in senso ginnico, ma come strumento di comunicazione”.
In sostanza, se da una parte sfogarci, senza esagerare e attuando delle strategie per respingere ciò che ci fa stare male, può farci bene, dall’altra è importante valutare il momento doloroso che si vive in un determinato momento per capirne il significato e raggiungere un rapporto equilibrato con noi stessi e con gli altri.
Quindi viene da dire:è giusto mostrare le emozioni, qualunque esse siano, ma è sempre bene ricordare di farlo in maniera equilibrata. Una sfida da affrontare per star meglio in salute anche grazie all’aiuto di un abbraccio in più. Questo è il messaggio che Mutua Basis Assistance oggi ha voluto dare. E voi che ne dite? Contattateci…
1 Comment
Grazie ,coinvolgente e rassicurante,
Evviva i “Free Hugs”.
Grazie,Grazie ,Grazie.
Anna Maria