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8 marzo: la prevenzione è donna
L’8 marzo si celebra la festa internazionale delle donne e quale migliore occasione per ricordare l’importanza della prevenzione per combattere le neoplasie femminili.
A tal proposito sono stati promossi numerosi Open day dedicati alla ginecologia su tutto il territorio italiano. Saranno infatti disponibili servizi gratuiti di prevenzione, diagnosi e cura in ginecologia con focus speciale sui fibromi uterini (www.bollinirosa.it).
L’(H)-Open day è promosso da Onda, col patrocinio della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), ed è reso possibile anche grazie al contributo incondizionato di Gedeon Richter.
Migliorare la consapevolezza e il livello di attenzione delle donne in ambito ginecologico e in particolare verso i fibromi uterini, tra le patologie ginecologiche benigne più diffuse, con una stima di circa 3 milioni di donne nel nostro Paese, è l’obiettivo della giornata. Spesso i fibromi uterini sono diagnosticati nel corso di controlli di routine e in circa la metà dei casi sono asintomatici. Nel restante 50% dei casi sono però responsabili di manifestazioni anche importanti che incidono negativamente sulla qualità della vita delle donne. Quando presente, il sintomo principale del fibroma uterino è il sanguinamento uterino anomalo (AUB abnormal uterine bleeding), definizione oggi usata per indicare la metrorragia ovvero il flusso mestruale abbondante e incontrollato. Altri sintomi frequentemente associati ai fibromi sono dolore e senso di tensione alla pelvi. I fibromi uterini possono poi interferire con la fertilità; questo vale soprattutto per fibromi voluminosi che distorcono la cavità uterina, ostacolando l’impianto dell’embrione, o fibromi posti in prossimità degli sbocchi tubarici, che possono alterarne la pervietà e interferire con la fecondazione.
“Il fibroma uterino è una patologia invalidante: condiziona la quotidianità, la relazione di coppia e la fertilità. Interessa fino al 40% delle donne in età fertile. Eppure, per 2 donne su 3, il fibroma resta sconosciuto e la diagnosi arriva ancora molto tardi. Il nostro obiettivo è innanzitutto aiutare le donne a riconoscere i propri sintomi”. Le parole di Maria Giovanna Labbate, Country Manager di Gedeon Richter Italia.
La fase diagnostica è ovviamente essenziale e propedeutica al corretto inquadramento terapeutico, che, ad oggi, mira ad essere sempre più conservativo, grazie anche agli sviluppi in ambito farmacologico, che hanno ridotto la necessità di interventi demolitivi quali l’isterectomia.
“La terapia medica dei fibromi uterini – ha spiegato Rossella Nappi, Professore Associato Sezione di Clinica Ostetrica e Ginecologica, IRCCS Policlinico S. Matteo, Università degli Studi di Pavia – è finalmente una realtà per tutte quelle donne per cui è importante evitare la chirurgia o ridurla al massimo in preparazione di una gravidanza, ma anche per affrontare gli anni della premenopausa in modo più sereno, senza le angosce delle emorragie, dei dolori e delle irregolarità mestruali e con un netto miglioramento della qualità della vita. Senza dimenticare che dati molto recenti suggeriscono che rimuovere l’utero prima della menopausa per una patologia benigna come il fibroma uterino, anche conservando le ovaie, aumenta il rischio cardiovascolare e metabolico, soprattutto se questo avviene in età troppo precoce”.
In occasione dell’(H)-Open day sarà distribuita una pubblicazione dedicata proprio ai fibromi uterini, una breve guida per informarsi e capire cosa fare, già scaricabile gratuitamente dal sito di Onda.
Per ONDA, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere, è fondamentale la consapevolezza e il livello di attenzione delle donne in ambito ginecologico e in particolare verso i fibromi uterini.
“La Festa della donna – ha spiegato Francesca Merzagora, Presidente di Onda – ci è sembrata l’occasione migliore per offrire alle donne la possibilità di usufruire di servizi gratuiti in ginecologia. Il focus sui fibromi uterini ci permette di fare il punto su una patologia benigna, ma molto diffusa che può avere effetti altamente invalidanti per chi ne soffre”.
Con l’iniziativa dal nome “Non solo mimose…quest’anno per l’8 marzo” l’Azienda USL Toscana centro, ha messo a disposizione dei servizi aperti e professionisti che offriranno visite e controlli gratuiti. Gli ospedali del nuovo network Bollini Rosa, premiati a Roma lo scorso dicembre, aderenti al progetto offriranno, quindi, gratuitamente alla popolazione femminile servizi clinico-diagnostici e informativi come consulenze e colloqui, esami strumentali, conferenze, info point e distribuzione di materiali divulgativi.
Anche l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, che fa parte del network Bollini Rosa e aderisce all’iniziativa promossa da ONDA, offrirà gratuitamente alla popolazione femminile durante la giornata di giovedì 8 marzo la possibilità di partecipare ad incontri formativi ed usufruire di approfondimenti diagnostici. Gli eventi proposti dal Policlinico di Modena affronteranno in particolare le tematiche dei fibromi e dell’endometriosi, due delle patologie ginecologiche benigne più diffuse.
Per maggiori informazioni inerenti l’iniziativa promossa dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, visitare il sito www.bollinirosa.it o inviare una e-mail a eventi@bollinirosa.it
La prevenzione per combattere il tumore mammario è un altro obiettivo dell’International Women’s Day.
Il Centro Diagnostico Italiano (CDI) ha voluto celebrare quest’anno la festa della donna con una settimana di visite senologiche gratuite con gli esperti del Centro, fino a sabato 10 marzo.
Negli ultimi anni l’incidenza dei tumori alla mammella nelle donne tra i 25 ed i 45 anni è aumentata di circa il 29%. “Sottoporsi a controlli regolari è indispensabile per proteggere la salute – ha spiegato la dottoressa Daniela Bossi, responsabile del servizio di senologia al Centro Diagnostico Italiano e presidente del comitato ANDOS onlus di Milano – ed è grazie a questa consapevolezza che ogni anno 250.000 donne si sottopongono a controlli al CDI. Di queste, oltre 46.000 si rivolgono per visite, mammografie ed ecografie mammarie, regalandosi la possibilità di una diagnosi precoce. A loro dedichiamo questa iniziativa speciale nella settimana in cui si celebra la festa della donna che, oltre ad offrire una possibilità di visita gratuita, rappresenta un’occasione per sottolineare l’importanza della prevenzione”.
Giovedì 8 marzo, nel giorno dedicato alla festa della donna, la sede del Centro Diagnostico Italiano ha organizzato un incontro – in collaborazione con le associazioni ANDOS Milano, impegnata a offrire un’assistenza alle donne operate al seno, per aiutarle a superare i traumi legati a questa patologia, Fra Parentesi, nata per incoraggiare le donne e i loro famigliari e amici a vivere meglio la “parentesi” tumore e l’associazione Women&Tech che si occupa di valorizzare il talento femminile nella ricerca scientifica e nell’innovazione – aperto a tutti dal titolo ‘La bellezza oltre’. Bellezza intesa come stare bene prevenendo e diagnosticando precocemente i tumori, ma anche come stare bene con se stessi, quando le terapie messe in atto per combattere la malattia spesso comportano ricadute pesanti sulla bellezza esteriore.
Si parlerà quindi dell’importanza dei controlli sia ginecologici che senologici con gli esperti del CDI, e del positivo risvolto psicologico che alcuni piccoli accorgimenti estetici da adottare possono avere sulle pazienti in trattamento chemioterapico.
Anche quest’anno Mutua Mba, società di mutuo soccorso, in occasione della festa delle donne intende ricordare l’importanza della prevenzione. Adottare stili di vita sani, quali seguire un’adeguata alimentazione ricca di frutta e verdura, evitare di fumare e svolgere un’attività fisica moderata è il primo passo per la prevenzione. Seguire i programmi di screening per la diagnosi precoce è sicuramente quello successivo per evitare malattie come il cancro al seno o al collo dell’utero.
A seconda dell’età è consigliabile sottoporsi a degli esami: compiuti i 20 anni le donne possono eseguire una prevenzione “fai da te” attraverso l’autopalpazione del seno, almeno una volta al mese e controllare con il tatto se si sentono dei noduli. Una volta l’anno è comunque consigliabile fare la visita dal ginecologo per i controlli generici.
Al compimento del 30esimo anno si consiglia di aggiungere sull’agenda “rosa” un altro appuntamento, quello con il senologo per la visita senologica.
Il senologo, prima di cominciare l’esame clinico con l’osservazione e la palpazione delle mammelle, raccoglie tutte quelle informazioni utili per la diagnosi definitiva che sono: un’eventuale presenza di casi di tumore del seno in famiglia (nel caso dovessero esserci, le donne tra i 40 e i 50 anni dovrebbero effettuare una volta l’anno una mammografia e una ecografia), a che età è comparso il primo ciclo mestruale o a che età è terminato, gravidanze, alimentazione e terapie ormonali.
Dopo i 60 anni la prevenzione oncologica è ancora più importante perché è proprio tra i 50 e i 70 anni che il rischio di sviluppare questo tumore è maggiore.
Gli esperti consigliano una mammografia ogni due anni almeno fino ai 75 anni perché la vita media si è allungata e si possono ottenere buoni risultati terapeutici anche in pazienti anziane.
Il cancro delle cervice uterina è il secondo più frequente tipo di tumore femminile, con circa 500.000 nuovi casi all’anno e 250.000 decessi nel mondo, ed è il primo tumore riconosciuto dall’OMS come totalmente riconducibile a un’infezione.
Il Sistema Sanitario Nazionale, orami da qualche anno ha messo a disposizione per le ragazzine di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, ma anche a tutte quelle ragazzine che hanno più di 13 anni e che non hanno avuto rapporti sessuali, il vaccino HPV (Human Papilloma Virus). Il vaccino è gratuito fino a 13 anni e non comporta dei rischi.
Il Papilloma virus inizialmente può presentarsi con delle lesioni sulle cellule del collo dell’utero che se non monitorizzate e trattate, nel tempo, potrebbero prima dare origine un carcinoma insitu e poi ad un cervice carcinoma, più comunemente conosciuta come cancro del collo dell’utero. E’ un’infezione che non da sintomi ed è possibile scoprirla grazie al HPV-Dna Test e il Pap-test, esame questo che si effettua durante una normale visita ginecologica. E’ importante sottoporsi al Pap-test una volta l’anno proprio perché è in grado di individuare precocemente la presenza di alterazioni che potrebbero diventare tumori del collo dell’utero.
Donne fate prevenzione perché prevenire è meglio che curare.