Questo sito Web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
No del Ministero della Salute nelle preparazioni magistrali di dimagranti per finalità estetiche
In questo periodo di vacanze, sfoggiare in spiaggia un corpo tonico e in forma è quasi una priorità, ma a mettere un freno alle preparazioni magistrali a scopo dimagrante per finalità estetiche ci ha pensato il Ministero della Salute. Dopo i due provvedimenti, di maggio e luglio scorsi, adottati dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che vietano l’utilizzo della fenilpropanolamina/norefedrina e della pseudo efedrina nelle preparazioni magistrali a scopo dimagrante, il 10 agosto è stato firmato un terzo decreto dal Ministro. Nel mirino questa volta le preparazioni su misura richieste dal paziente, sempre a scopo dimagrante, contenenti i principi attivi triac, clorazepato, fluoxetina, furosemide, metformina, bupropione e topiramato, autorizzate singolarmente per contrastare alcune patologie come ansia, depressione, diabete, ipertensione e epilessia. Nella nota del ministero si legge che “Di queste sostanze viene spesso fatto un abuso, utilizzando varie associazioni, per finalità meramente estetiche”.
Il decreto, come i precedenti, è il frutto della segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), secondo la quale le preparazioni magistrali contenenti quei determinati principi attivi, spesso in associazione combinata tra di loro quando utilizzati a scopo dimagrante, hanno un rapporto beneficio-rischio estremamente sfavorevole e possono essere pericolose per i soggetti che ne fanno uso.
“Il rischio che insorgano reazioni avverse – continua la nota del Ministero – aumenta, poi, in relazione al numero di principi attivi associati nella preparazione che possono causare anche disturbi psichiatrici e reazioni a carico del sistema cardiovascolare. A ciò si che tali combinazioni non sono mai state studiate secondo sperimentazioni cliniche regolari, risultano sprovviste di foglietto illustrativo e scheda tecnica a cui il paziente possa fare riferimento per informarsi sulle caratteristiche del prodotto e che la documentazione disponibile sui singoli principi attivi non garantisce la sicurezza degli stessi, quando sono somministrati in associazione tra loro”.