Single, coppie e cuori infranti da chat. Chi i più felici?

Davvero i single sono più felici di chi ha scelto una vita di coppia?

Chi lo ha detto che i single sono i più felici? Da oggi lo sostiene la scienza, ma a farle da coda sono i tanti cuori solitari che riescono a vivere senza che ci sia qualcheduno al loro fianco. Se con Michelangelo i mortali si distinguevano tra beati e dannati, oggi invece potremmo dire che sulla Terra vivano due categorie di persone i “single” e gli “inseparabili”, servendoci di quei pochi contenuti di ornitologia utili a darci una degna definizione delle coppie. Nel mezzo, poi, ci sono i “cuori infranti”, tutti coloro cioè che usciti da una relazione si affidano al cinismo e pertanto alle chat per incontrare facilmente e occasionalmente qualcuno solo per quella sera. Al domani si ritorna cinici e infranti, appunto.
E’ questa la medio-triste storia odierna che tuttavia ha dalla sua la paura di innamorarsi e di poi dover soffrire, timore che fa parte di ciascun uomo e ciascuna donna, senza alcuna differenza. La verità è che ognuno di noi nella propria casa avrebbe bisogno di un “dottor stranamore” che dispensi consigli e modi per affrontare una frequentazione e la stessa idea di trascorrere la propria quotidianità con un estraneo, che piano piano diventerà conoscente, amico, la persona giusta, un vero e proprio “non posso fare a meno di te”. Tu sei la mia persona. Due persone che stanno assieme, infatti, agiscono chimicamente come il burro che si scioglie a fiamma lenta nella padella. Diventano un tutt’uno fino a percepire quella sensazione che è simile alla felicità ma che di essa ha ben poco.

Dopo anni di dibattiti sul tema, oggi è arrivato il momento di affidare la parola alla scienza. Sono stati i ricercatori Eva C. Luciano e Ulrich Orth a condurre uno studio prendendo in esame la vita di 9 milioni di persone in Germania e dal quale è emerso che i single sarebbero molto più soddisfatti di chi ha scelto una vita di coppia. Le persone senza un partner fisso, infatti, sarebbero molto più felici e soddisfatte rispetto alle coppie sposate o con figli e questo per tre distinte ragioni:  i single hanno più rapporti intimi e con differenti persone; le coppie con figli risultano essere maggiormente stressate; i single sono più intraprendenti nella ricerca del lavoro. Secondo la ricerca, inoltre, le coppie riescono ad essere felici fino al primo anno di vita o al massimo dopo poco tempo di più, in seguito subentra l’abitudine, la monotonia, il desiderio di creare un diversivo.
Se negli anni Sessanta e Settanta otto persone su dieci “dicevano sì” entro i trent’anni, nel 2000 le cose sono molto mutate. E così per contare l’80% dei coniugati bisogna arrivare a 45 anni. Mentre l’età media del primo matrimonio è salita a 29,5 anni per gli uomini e 27,4 per le donne. Oggi più che mai le priorità sono diverse. E così istruzione, ricerca di un impiego stabile e appagamento personale per la media generale sono più importanti rispetto al matrimonio e al concepimento dei figli. Mentre la solitudine fa un po’ meno paura, ma fino ai 50 anni. Una volta superata la soglia dei tanto temuti “-anta” in molti iniziano a riflettere sulla propria vecchiaia, insomma al periodo del pensionamento quando la mancanza di troppi impegni potrebbe indurre alla necessità di avere nella propria vita una persona a cui dedicarsi.
La società attuale è più individualistica, è cosa nota, e in questo anche Cupido ha subito la sua crisi, tanto che gli innamorati sono sempre di meno, inoltre, gli innamorati che decidono di creare assieme un progetto di vita si contano con facilità. In questo, chiaramente, un fattore che ha influenzato il concepimento del progetto di famiglia è di carattere finanziario: la crisi dell’economia occidentale ha mutato l’idea di futuro e la mancanza di basi per il lavoro per i più giovani hanno favorito la “coltura” dei single, o almeno, di quei cuori che amano ma a proprio modo. Della serie: “consumare prima della scadenza”.
 

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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