San Valentino. Un italiano su tre regala fiori

Domani è San Valentino. Il regalo preferito dagli uomini italiani? I fiori.

“Quasi un italiano su tre regala un mazzo di rose rosse o altri fiori, che si confermano l’omaggio preferito per san Valentino”. È questo il dato pubblicato sul sito www.coldiretti.it e diramato a pochissime ore dalla giornata dedicata alla festa degli innamorati, il 14 febbraio, festa di san Valentino. “Quasi la metà (45%) delle persone per l’appuntamento del 14 febbraio ha deciso di non regalare niente, o almeno nulla di materiale mentre tra gli altri doni, troviamo – sottolinea la Coldiretti – cioccolatini o altri dolciumi (15%), gioielli o altri oggetti di valore (8%) mentre solo il 2% punta su un vestito o un altro capo di abbigliamento”. Secondo l’associazione dei coltivatori diretti, sul rilancio dei fiori incide “l’effetto Sanremo”. “L’omaggio floreale si conferma simbolo della festa degli innamorati ma –spiega la Coldiretti – rischia di essere fonte di equivoci se non se ne conosce il linguaggio”.
Ma cosa preferiscono gli innamorati? Stando a una ricerca effettuata direttamente sulle piattaforme social gli uomini non sono molto interessati all’occorrenza, le donne invece preferiscono conquistare i propri partner per la gola. Procedendo nella nostra ricerca attraverso hashtag del tipo #sanvalentino solo su Instagram compaiono 650.626 post, buona parte dei quali hanno a che fare con ricette. Stesso dato, numeri diversi ma analogo risultato, se sbirciamo su Pinterest e Facebook.  Più floreale è Twitter che segue la tradizione popolare o la classica canzone italiana che quando decanta gli innamorati fa sempre riferimento a “mazzolini di fiori”.

Tuttavia, regalare un fiore alla propria donna o, perché no anche al proprio compagno o marito, non è del tutto sbagliato, ma lo si deve fare con decisione e conoscenza dei gusti e della personalità dell’altro/a. Ogni fiore rappresenta un’emozione assieme al suo colore. Il cosiddetto linguaggio dei fiori, anche noto con il nome di florigrafia, è un ottimo metodo per esprimere sensazioni ed emozioni, comunicare messaggi che non sempre si riesce a condividere. Arriva nei nostri giorni direttamente dall’epoca vittoriana, in cui la pudicizia specie in materia di sentimenti, era la regola. Esiste persino un’arte del linguaggio dei fiori giapponese chiamato hanakotoba.
Sia nel Medioevo che nel Rinascimento ai fiori si associavano significati morali, ma dall’800 in poi l’interesse per il linguaggio dei fiori ha assunto maggiormente una logica ben differente. Sulla base di uno studio realizzato dalla psicologa Eva Heller, possiamo affermare con certezza che i colori dei fiori possono influenzare la ragione e i sentimenti, e che ciascuno di essi dai più chiari a quelli caldi, ricordano al ricevente esperienze della propria infanzia o comunque passate.
Se da una parte i crisantemi per il loro colore bianco sono riconducibili alla purezza che si raggiunge una volta passati a miglior vita, i fiori rossi hanno il colore tipico dell’amore e della passione. Il rosso richiama alle menti uno dei quattro elementi naturali, il fuoco, elemento travolgente proprio come la passione. Regalare, quindi, un mazzo di rose rosse vuol dire dichiarare con tutte le proprie forze l’amore passionale per l’altra persona. I garofani rossi, invece, sono il simbolo di un amore non corrisposto, ma altrettanto presente nei pensieri e nel cuore. Un altro colore che non ha bisogno di grandi spiegazioni è il giallo, comunemente e notoriamente associato al possesso e alla gelosia. Di per sé è una tinta poco gradita dai consumatori/innamorati, anche perché può significare saggezza, collera, ottimismo, invidia. Un bouquet di rose gialle per esempio può significare un messaggio d’amore, meno intenso di quello trasmesso dalle rose rosse, o al contempo può voler dire infedeltà o gelosia.

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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