La luce alla fine del tunnel: uscire dal Disturbo da Gioco d´Azzardo

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Uscire dal tunnel del Gioco d´Azzardo Patologico è possibile.
Eppure solo il 6% della popolazione clinica chiede aiuto ad un professionista della salute.
Forse perché si è convinti di non farcela, forse per vergogna ad esporsi, o per la poca visibilità e chiarezza delle strutture dove recarsi per chiedere aiuto.
 La strategia migliore è di tipo integrata (farmacologica e psicologica) e multidisciplinare, e prevedano il coinvolgimento non solo del paziente ma anche dei familiari.
Gli interventi di tipo psicologico, in particolare, sono utilissimi per aiutare il paziente a individuare attività di svago alternative funzionali, a riconoscere le situazioni che attivano il comportamento disfunzionale, tecniche di regolazione delle emozioni e dell´impulsività, a modificare i pensieri disfunzionali che caratterizzano e sostengono il gioco patologico come, per esempio, la tendenza a sovrastimare la probabilità di vincita, l’illusione di avere un controllo sulla vincita, la convinzione che una vincita debba necessariamente verificarsi dopo una sequenza di perdite (fallacia del giocatore), la tendenza a ricordare solo le vincite e dimenticarsi le esperienze negative connesse alle perdite, colloqui per motivare il paziente al cambiamento dei comportamenti collegati alla dipendenza).
Attraverso questi interventi il soggetto impara a identificare autonomamente gli stimoli scatenanti, siano essi interni o esterni, che portano ad un’attivazione del sistema nervoso autonomo con una successiva attivazione dei pensieri di gioco sulla base dei quali si attiva un bisogno impellente di giocare.
 Gli obiettivi dell´intervento psicologico sono finalizzati alla cessazione del gioco d’azzardo (evitando anche i minimi stimoli e qualsiasi tipo di giocata), alla prevenzione delle ricadute e alla gestione di eventuali altre patologie psichiatriche (disturbi di personalità di tipo antisociale, borderline, istrionico e narcisistico, il disturbo ossessivo-compulsivo, sembrano essere molto prevalenti tra i giocatori patologici).
Esistono poi tutta una serie di azioni di prevenzione del gioco d´azzardo, quali la riduzione sul territorio delle slot-machine, l´attivazione di campagne di prevenzione per informare su segni e sintomi “sentinella” di esistenza del problema, e sulle vere probabilità di vincita, informazioni sui servizi cui rivolgersi in caso di problemi già esistenti.
Ovviamente, i trattamenti devono essere personalizzati sulla base delle caratteristiche del paziente e delle sue aspettative.
Infine, molto utili e ben accettati sono i gruppi di auto-aiuto (giocatori anonimi) che hanno anche un buon effetto socializzante.

Giuseppe Iannone
Giuseppe Iannone
Psicologo clinico e neuropsicologo, ha conseguito la Laurea in Neuroscienze Cliniche e Cognitive con specializzazione in Psicopatologia presso l’Università di Maastricht (Paesi Bassi). È iscritto all'Albo dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia ed è sono autore di diverse pubblicazioni scientifiche. Possiede una seconda laurea in Pedagogia della Lingua e Cultura Italiana, conseguita a pieni voti presso l’Università per Stranieri di Siena e si occupa di consulenza linguistica e culturale in diverse aziende. Infine, è istruttore di tecniche di respirazione, di rilassamento, di training autogeno, di massaggio russo e di autodifesa presso la A.S.D. Systema Milano.

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