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È morto Kary Banks Mullis, ha sdoppiato il Dna
Ha inventato la Pcr, la reazione a catena della polimerasi che consente la moltiplicazione (amplificazione) di frammenti di acidi nucleici dei quali si conoscono le sequenze nucleotidiche iniziali e terminali, per cui gli è stato assegnato il premio Nobel per la chimica nel 1993. Kary Banks Mullis è stato uno scienziato e biochimico statunitense il cui lavoro di ricerca ha garantito particolari passi in avanti alla scienza. Scomparso il 7 agosto scorso, Mullis è definito il padre delle biotecnologie considerando che negli anni ’80 e ’90 ha fatto sì che il settore avesse una nuova era.
Vincitore del premio Robert Koch nel 1992, del Nobel per la Chimica nel 1993 e di numerosi altri riconoscimenti a livello internazionale, prolifico autore e divulgatore scientifico, Mullis sin da ragazzino ha avuto una particolare predilezione per le scienze. All’interno della sua autobiografia “Ballando nudi nel campo della mente” il biochimico traccia le tappe più significative della sua vita e professione e i suoi numerosi interessi, tra questi la parapsicologia e l’astrologia. C’è da dire però che è stata la chimica la sua più grande passione per cui oggi è ricordato. Da quando infatti è stata ottenuta la duplicazione del Dna in laboratorio, è possibile produrre copie multiple di una sequenza di Dna. La reazione a catena della polimerasi o Pcr da Polymerase Chain Reaction è una tecnica che automatizza questo processo copiando svariate volte in provetta un tratto di Dna. La reazione riproduce quello che si verifica all’interno di una cellula, ovvero la replicazione del Dna, eseguita artificialmente.
L’intuizione di Mullis è stata quella di innalzare la temperatura della reazione in modo da mantenere separate le due eliche di Dna e di usare una polimerasi estratta da batteri termoresistenti che funziona ad alte temperature. La reazione si evolve in tempi talmente rapidi che nel giro di pochi minuti si produce una copia di entrambe le eliche del Dna di partenza e si ottiene rapidamente una amplificazione esponenziale della molecola iniziale. La tecnica è stata ideata da R.K. Saiki, usando una Dna polimerasi e specifici primers (sequenze d’innesco costituite da oligonucleotidi sintetici, a catena singola, corta, di lunghezza specifica, che fungono da punti d’inizio della reazione di amplificazione della DNA polimerasi). Nel 1987 Mullis ha perfezionato il sistema e rendendolo più veloce e operando a temperature elevate, con una polimerasi termostabile anziché termolabile, quale quella ottenuta da Escherichia coli, e automatizzando il procedimento.