Coronavirus: rientrato lo studente italiano rimasto bloccato a Wuhan

Il punto sui meccanismi di trasmissione del 2019-nCoV

Secondo l’ultimo bollettino del nuovo Coronavirus, l’infezione responsabile dell’epidemia di polmonite che ha avuto origine nella città di Wuhan nella provincia di Hubei, sono oltre 69mila i contagi e 1669 le vittime. In Europa i casi sono 45 (fonte: www.epicentro.it).

ITALIA

È atterrato sabato 15 febbraio all’aeroporto di Pratica di Mare il volo militare che ha riportato in Italia Niccol; il ragazzo italiano che doveva rientrare il 3 febbraio scorso insieme ai 56 connazionali attualmente in quarantena presso la città militare della Cecchignola a Roma. Il ragazzo è stato trasferito in biocontenimento all’Istituto Spallanzani – si legge nella nota del Ministero – le sue condizioni di salute sono buone. Presenta febbricola e non manifesta altra sintomatologia. Il ragazzo appare assolutamente sereno e di ottimo umore.

Niccolò è risultato negativo anche al secondo test. Lo comunica la direzione sanitaria dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Il giovane italiano era rimasto a Wuhan perché il 3 febbraio, al momento dell’imbarco sul volo che doveva riportarlo in Italia, aveva la febbre e il protocollo prevede la partenza solo per persone che non hanno sintomatologia. Sottoposto ai controlli in Cina, Niccolò era poi risultato negativo ai test sul nuovo coronavirus.

Nel corso della riunione di ieri, 16 febbraio, della task-force su Covid-19 del Ministero della Salute, alla presenza del ministro Roberto Speranza, sono stati esaminati i numeri riferiti dalla protezione Civile dall’inizio degli screening nei porti e aeroporti italiani: oltre 1 milione e 200mila i passeggeri a cui è stata controllata la temperatura; oltre 54mila i passeggeri e 20mila i membri degli equipaggi controllati dalle navi e oltre 3300 i medici, gli infermieri e i volontari impegnati nei controlli.

Inoltre, si è dato mandato al tavolo tecnico-scientifico di valutare le procedure sanitarie da mettere in atto per l’eventuale ritorno degli italiani a bordo della nave da crociera Diamond Princess ferma in Giappone.

Sullo stato di salute degli italiani le notizie sono rassicuranti. “Nessuno di loro presenta sintomi o fa sospettare che ci possa essere un sintomo legato al coronavirus”. Le parole del Ministro degli Esteri Luigi di Di Maio.

“Dopo aver riportato Niccolò dalla sua famiglia, ci siamo messi subito al lavoro per i 35 italiani bloccati sulla nave da crociera Diamond Princess, in Giappone. Oggi posso dirvi che partirà un volo anche per loro, lo abbiamo deciso insieme al commissario straordinario, Angelo Borrelli, e al Ministro della Salute, Roberto Speranza. Questa è l’Italia che non lascia mai soli i suoi connazionali. Siamo italiani, nessuno deve restare indietro, lo Stato c’è e non mancherà”. Lo scrive su Facebook Di Maio. Un periodo di osservazione in quarantena di 14 giorni sarà previsto al rientro in Italia anche per i 35 italiani attualmente a bordo della nave.

In totale sono 286 i passeggeri infettati, otto dei quali sono in “condizioni serie”, ha reso noto il ministero della Sanità nipponico. Per lo sbarco degli altri la nuova data è il 21 febbraio e i “giorni a seguire”, ha precisato il presidente dalla Princess Cruises, Jan Swartz, in una lettera che il capitano ha letto ai passeggeri. Il ritardo, ha spiegato Swartz, è dovuto all’impossibilità di completare tutti i test entro la data prevista che era già stata posticipata al 19 febbraio da quella iniziale del 14. “C’è un limite al numero di test che il governo giapponese può completare ogni giorno, così l’esame dei test degli altri nostri ospiti può richiedere alcuni giorni per essere completato”, ha aggiunto il presidente della compagnia armatrice. Intanto sulla Diamond Princess da ieri è scattata una ulteriore stretta alle già rigide regole di convivenza. I passeggeri che escono dalle loro cabine devo rispettare una distanza di due metri, e non più di un metro, l’uno dall’altro. Ed è stato ridotto di mezzora, da 90 a 60 minuti, il tempo concesso per stare all’aperto.

Mutua Mba in questo articolo riporta il Report pubblicato dall’OMS il 1 febbraio e pubblicato sul portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell’Istituto superiore di sanità, sui meccanismi di contagio e le misure di prevenzione per evitare il rischio.

TRASMISSIONE, PREVENZIONE E TRATTAMENTO (Fonte:/www.epicentro.iss.it)

I coronavirus umani si trasmettono da una persona infetta a un’altra attraverso:

  • la saliva, tossendo e starnutendo
  • contatti diretti personali
  • le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi
  • una contaminazione fecale (raramente).

Nel Situation Report – 12, pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il 1 febbraio 2020 viene fatto il punto sui meccanismi di trasmissione del nuovo coronavirus 2019-nCoV.

Sulla base dei dati al momento disponibili, l’OMS ribadisce che il contatto con i casi sintomatici (persone che hanno contratto l’infezione e hanno già manifestato i sintomi della malattia) è il motore principale della trasmissione del nuovo coronavirus 2019-nCoV.

L’OMS è a conoscenza di una possibile trasmissione del virus da persone infette ma ancora asintomatiche e ne sottolinea la rarità. In base a quanto già noto sui coronavirus (ad es. MERS-CoV), sappiamo infatti che l’infezione asintomatica potrebbe essere rara e che la trasmissione del virus da casi asintomatici è molto rara. Sulla base di questi dati, l’OMS conclude che la trasmissione da casi asintomatici probabilmente non è uno dei motori principali della trasmissione del nuovo coronavirus 2019-nCoV.

Trattamento

Non esistono trattamenti specifici per le infezioni causate dai coronavirus e non sono disponibili, al momento, vaccini per proteggersi dal virus. La maggior parte delle persone infette da coronavirus comuni guarisce spontaneamente.

Riguardo il nuovo coronavirus 2019-nCoV, non esistono al momento terapie specifiche, vengono curati i sintomi della malattia (così detta terapia di supporto) in modo da favorire la guarigione, ad esempio fornendo supporto respiratorio.

Prevenzione

È possibile ridurre il rischio di infezione, proteggendo se stessi e gli altri, seguendo alcuni accorgimenti:

  • Proteggi te stesso
  • Lavati spesso le mani (dopo aver tossito/starnutito, dopo aver assistito un malato, prima durante e dopo la preparazione di cibo, prima di mangiare, dopo essere andati in bagno, dopo aver toccato animali o le loro deiezioni o più in generale quando le mani sono sporche in qualunque modo).
  • In ambito assistenziale (ad esempio negli ospedali) segui i consigli degli operatori sanitari che forniscono assistenza.
  • Non è raccomandato l’utilizzo generalizzato di mascherine chirurgiche in assenza di sintomi.

Proteggi gli altri

  • Se hai una qualsiasi infezione respiratoria copri naso e bocca quando tossisci e/o starnutisci (gomito interno/fazzoletto).
  • Se hai usato un fazzoletto buttalo dopo l’uso.
  • Lavati le mani dopo aver tossito/starnutito.
Nicoletta Mele
Nicoletta Mele
Laureata in scienze politiche. Dal 2001 iscritta all’ Ordine Nazionale dei Giornalisti. Ha collaborato con testate giornalistiche e uffici stampa. Dopo aver conseguito il master in “ Gestione e marketing di imprese in Tv digitale”, ha lavorato per 12 anni in Rai, occupandosi di programmi di servizio e intrattenimento. Dal 2017 è Direttore Responsabile di Health Online, periodico di informazione sulla sanità integrativa.

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