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Affetto da trifallia, neonato diventa famoso in tutto il mondo per la sua particolarità
È venuto al mondo esattamente un anno fa con una malformazione piuttosto curiosa e che ad oggi – stando all’International Journal of Surgery Case Reports – non riscontrerebbe precedenti certificati nella storia della medicina. A Duhok, in Iraq, una donna ha partorito un bambino affetto da trifallia, ovvero con tre peni. Il nascituro è diventato famoso in tutto il mondo dopo che i genitori lo hanno portato in ospedale a causa di un gonfiore allo scroto. Una volta visitato, il medico ha sottoposto il neonato a un’operazione per asportare i due peni sviluppatisi senza uretra.
Un caso piuttosto raro, se non unico, che comunque va a sommarsi alla nutrita carrellata di anomalie congenite che interessano gli organi genitali maschili quali agenesia del pene o agenesia testicolare. Alcune deformità sono secondarie e non causano conseguenza alcune, altre invece necessitano dell’intervento di un medico.
L’ultima volta che i riflettori dei media internazionali erano stati puntati su una questione, per così dire, “maschile” era il 2015 quando un uomo di Manchester, Andrew Wardle, ha deciso di condividere con il mondo la particolarità: non avere un pene sin dalla nascita pur essendo completo di testicoli e di tutti gli organi riproduttivi perfettamente funzionanti. La sua storia è stata raccontata dalla rete televisiva statunitense via cavo TLC che dopo aver mostrato il momento in cui Andrew ha deciso di raccontare alla famiglia questa sua “anomalia”, ha indagato sulla possibilità di un intervento che finalmente gli consenta di avere un membro.
Come precisato dagli esperti interpellati in quella occasione, il quarantenne rappresenta uno dei pochissimi casi al mondo di agenesia del pene, malformazione rara dell’apparato urogenitale, consistente nella completa assenza congenita del fallo, che colpisce un neonato ogni 6 milioni e che porta il bambino ad avere un apparato genitale completo ad eccezione del pene. Negli altri casi di agenesia del pene trattati e studiati dalla comunità scientifica, chi ne soffre sostituisce il membro con protesi pressoché identiche.