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Terapia del dolore e cure palliative: si celebra la Giornata del Sollievo
Implementare e rafforzare i servizi di cure palliative e terapia del dolore, in una prospettiva di integrazione e complementarietà alle terapie attive. È questo l’obiettivo che si è dato il Governo anche a seguito di quanto emerso in piena pandemia rafforzando l’assistenza territoriale e di prossimità in riferimento a chi ha bisogno di cure palliative e di terapia del dolore. Sarà questo il focus della ventiduesima Giornata Nazionale del Sollievo, che si celebra il 28 maggio, istituita per promuovere la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di chi è chiamato ad affrontare il “lungo viaggio nel tunnel della malattia”.
“La Costituzione – commenta il Ministro della Salute Orazio Schillaci – tutela la salute come diritto fondamentale: rafforzare le cure palliative significa garantire questo diritto alle persone e alle famiglie nel momento in cui sono veramente più fragili”. L’Italia con la Legge 38 del 2010 è stata tra le prime nazioni in Europa a dotarsi di una legge innovativa per garantire un’assistenza qualificata e ad umanizzare la cura in ambito palliativo e della terapia del dolore. Sancendo di fatto che il diritto alla tutela della salute guarda alla globalità della persona, con un approccio universalistico ed egualitario.
A oltre dieci anni dalla Legge tanto è stato fatto per l’attuazione delle reti di cure palliative e di terapia del dolore per l’adulto e in ambito pediatrico ma è importante lavorare per garantire un accesso alle cure equo e uniforme sul territorio nazionale. Questo significa consolidare le cure palliative domiciliari e le cure palliative residenziali; garantire le cure palliative in sede ospedaliera; consolidare e sviluppare i Centri specialistici della rete ospedaliera di Terapia del Dolore per la prevenzione, l’identificazione precoce, la diagnosi e il trattamento delle sindromi dolorose e per la diagnosi di dolore malattia; implementare il coordinamento delle reti locali e regionali previste dalla Legge 38.
Ad oggi però in Italia l’accesso ad adeguate cure di fine vita per alleviare i sintomi per le persone in fase terminale si attesta intorno al 35%. Anche in questo caso il quadro cambia dal Nord al Sud: se è pertinente per le regioni del Nord, non lo è in relazione alle zone del meridione in cui la media scende al 23% con punte al di sotto del 20%.