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Un cuore in volo da Trento a Bologna: salvo un uomo di 68 anni
Salvare una vita al volo. È quanto accaduto in Emilia-Romagna dove per la prima volta il trasferimento del cuore dal donatore al ricevente è avvenuto in tempi record, a bordo di un elicottero del 118. Grazie a questa tempestiva operazione equivalente a 200 chilometri di distanza un uomo di 68 anni può ora contare su un cuore forte che gli consentirà di vivere a lungo e di conservare alle spalle le difficoltà affrontate fino al momento in cui dall’Ospedale Sant’Orsola di Bologna non l’hanno contattato sbloccando la lista d’attesa per il trapianto.
La vicenda ha inizio quando il Centro Riferimento Trapianti ha ricevuto un’offerta di cuore dall’ospedale di Trento, in risposta a un’urgenza regionale lanciata su scala nazionale: è un caso particolarmente complesso per le condizioni del donatore. Scatta una catena di operazioni specifica in cui, più di ogni altra volta, il ruolo di ogni soggetto fa la differenza. La scelta dell’elicottero per abbattere il più possibile i tempi del trasferimento accrescendo in questo modo le probabilità di una buona riuscita del trapianto ha garantito il risultato record garantendo, nell’arco di un’ora e mezza, un netto miglioramento delle condizioni di salute del paziente.
“Il nostro – fa sapere il professore Davide Pacini, direttore dell’Unità operativa di Cardiochirurgia dell’IRCCS Sant’Orsola – è un lavoro che ha un nemico in più da combattere oltre alla malattia. È il tempo. E non basta l’impegno di uno solo, serve collaborazione e gioco di squadra a tutti i livelli. Noi mettiamo a disposizione del sistema e dei nostri pazienti competenze eccellenti e una struttura all’avanguardia. L’IRCCS Sant’Orsola è infatti un centro di riferimento nel trattamento dell’insufficienza cardiaca a livello nazionale e non solo”.
L’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola è l’unico ospedale a eseguire trapianti di cuore in Emilia-Romagna. Da gennaio ad oggi sono già stati effettuati 27 trapianti di cuore. Un numero importante se si considera che nel corso del 2021 ne erano stati effettuati 31 e 29 nel 2022, posizionando già l’IRCCS come primo centro in Italia per numero di interventi. Non solo: quello del Sant’Orsola è stabilmente il centro che garantisce la più alta sopravvivenza post-intervento in Italia (80% dopo 5 anni, contro la media nazionale del 73%).