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I sintomi della malattia del clima. L’intervento di Guterres alla Cop28 di Dubai
Il dibattito sull’azione per il clima tiene banco alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2023 di Dubai. “Solo pochi giorni fa mi trovavo sui ghiacci in scioglimento dell’Antartide. Non molto tempo prima, ero tra i ghiacciai in scioglimento del Nepal. Questi due luoghi sono lontani, ma uniti dalla crisi. I ghiacci e i ghiacciai polari stanno scomparendo sotto i nostri occhi, causando disastri in tutto il mondo: da frane e inondazioni all’innalzamento dei mari. Ma questo è solo un sintomo della malattia che sta mettendo in ginocchio il nostro clima. Una malattia che solo voi, leader globali, potete curare”. Sono queste le parole con cui il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, è tornato sul tema, quanto mai attuale, dei cambiamenti climatici fortemente correlati al benessere e alla salute dell’uomo.
Lo ha fatto da un palcoscenico di tutto rilievo, la COP28 di Dubai, da dove anche Shouro Dasgupta, economista ambientale presso il CMCC, Centro euromediterraneo per i cambiamenti climatici, e Senior Fellow presso il Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment alla London School of Economics (LSE), hanno ricordato quanto sia fondamentale garantire che le future politiche climatiche siano incentrate sulla salute. Secondo Guterres i segni vitali della Terra stanno cedendo: emissioni record, incendi feroci, siccità mortali e l’anno più caldo di sempre che ha messo in ginocchio i soggetti più vulnerabili e i giovanissimi e gli anziani. “Siamo lontani – ha proseguito – dagli obiettivi dell’Accordo di Parigi e mancano pochi minuti alla mezzanotte per il limite di 1,5 gradi. Ma non è troppo tardi. Possiamo – potete – evitare il crash and burn planetario. Abbiamo le tecnologie per evitare il peggio del caos climatico, se agiamo ora. Il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico ha tracciato un percorso chiaro verso un mondo a 1,5 gradi. Ma abbiamo bisogno di leadership, di cooperazione e di volontà politica di agire. E ne abbiamo bisogno adesso”.
Poi la denuncia: “Il nostro mondo – ha detto – è diseguale e diviso. Come vediamo in questa regione, i conflitti stanno causando immense sofferenze e intense emozioni. Le bombe stanno suonando di nuovo a Gaza. E il caos climatico sta alimentando le fiamme dell’ingiustizia. Il riscaldamento globale sta mandando in tilt i bilanci, facendo lievitare i prezzi dei prodotti alimentari, sconvolgendo i mercati energetici e alimentando una crisi del costo della vita”. Ma, ha avvertito, “l’azione a favore del clima può cambiare le carte in tavola. E l’energia rinnovabile è il regalo che continua a dare. Fa bene al nostro pianeta, alla nostra salute e alle nostre economie. Pulisce la nostra aria. Soddisfa la crescente domanda di energia nel mondo. Collegare milioni di persone all’elettricità a prezzi accessibili. Porta stabilità e sicurezza ai mercati. E fa risparmiare denaro, perché l’energia rinnovabile non è mai stata così economica”.