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Quinto anno della pandemia: il Covid continua a fare paura
Il 2024 è il quinto anno della pandemia Covid e, nonostante la ripetuta campagna vaccinale, i casi continuano ad aumentare. È l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) a lanciare l’allarme parlando di un virus in evoluzione, con i sottolignaggi XBB e BA.2 che circolano e JN.1 che diventa dominante, ma soprattutto di una “minaccia per la salute globale”. Sull’attuale situazione è intervenuta l’esperta dell’Organizzazione mondiale della sanità Maria Van Kerkhove, che segue l’evoluzione del virus Sars-CoV-2 dall’insorgere della pandemia. Responsabile tecnico per Covid-19 all’Oms, Van Kerkhove mette in guardia: la variante “JN.1 continua ad aumentare in termini di rilevamento, ma ciò che conta” per le persone “è che Covid circola in tutti i Paesi e ci si può proteggere da infezioni e malattie gravi. Usare le mascherine, ventilare” gli ambienti, “fare i test, trattare la malattia, vaccinarsi, facendo il booster ogni 6-12 mesi a seconda del gruppo a rischio a cui si appartiene”.
L’ultimo bollettino settimanale pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute (21-27 dicembre) inquadra un leggero rallentamento della diffusione dei casi di COVID-19 in Italia. Secondo il report sono 40.990 i nuovi casi di contagio, rispetto ai 60.440 della settimana precedente. Anche il numero dei decessi è diminuito (279, a fronte dei 425 dello stesso periodo precedente). I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l’età, con i valori più alti osservati nella popolazione anziana (over 90). Questo rallentamento lascia spazio a una maggior diffusione dell’influenza stagionale, ancora in corsa verso il picco atteso nelle prossime settimane; delle attuali infezioni virali respiratorie si stima la seguente ripartizione: 29.4% virus influenzale (era 26.8% la settimana precedente), 8% COVID, 7.8% RSV e i restanti per altri virus respiratori (come Rhinovirus, Adenovirus).
Tuttavia, tra Natale e la fine del 2023, i casi Covid e quelli di influenza hanno raddoppiato il lavoro del personale sanitario in tutto il paese. Una situazione di crisi è stata fronteggiata a Roma dove, in merito all’affollamento negli ospedali della Capitale è intervenuto il presidente dell’ordine dei medici, Antonio Magi: “Nei momenti di difficoltà – ha commentato – il sistema va in crisi. Questo è un periodo in cui, oltre agli incidenti delle feste, si aggiungono i casi dell’influenza che si sommano ai casi Covid, anche perché abbiamo eliminato le mascherine che avevano attenuato la diffusione dei virus influenzali”.
Intanto, se in Italia i casi sono sotto osservazione, a New York la situazione genera sicuramente maggiore apprensione. Negli ospedali e all’interno delle strutture sanitarie e di cura è stato reintrodotto l’obbligo di indossare la mascherina. Tuttavia, anche in altri Stati americani agli operatori degli ospedali è stato chiesto di tornare a indossare la mascherina per la durata dell’intero turno.