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Salute mentale post pandemia, la video-testimonianza condivisa da Progetto Itaca
Scricchiola la salute mentale. E non si sbaglia se si tenta di figurare concretamente questa espressione, a maggior ragione dopo che l’Organizzazione mondiale della salute (Oms) ha ribadito – ancora una volta – l’effetto negativo che la pandemia da Covid-19 ha avuto sulla salute mentale. Da un’indagine Eurobarometro condotta un anno fa è emerso che quasi 1 persona su 2 (il 46% della popolazione europea) aveva incontrato problemi emotivi o psicosociali, come sintomi di depressione o ansia, nei 12 mesi precedenti. Dato, quest’ultimo, riproposto da Progetto Itaca, che, nell’ambito della Settimana europea della Salute mentale, punta i riflettori su coloro che affrontano il mondo del disagio psichico per raccontare l’importanza di una diagnosi e l’avvio di un percorso psichiatrico.
Sulla pagina Facebook del progetto nato nel 1999 ad opera di un gruppo di volontari si parla della “salute mentale” nei termini di un tema spesso sottovalutato, ma di fondamentale importanza per il benessere individuale e collettivo. L’impatto della pandemia sulla salute mentale delle persone, in particolare quelle più giovani (bambini e adolescenti), è stato uno degli argomenti più dibattuti negli ultimi anni. Si pensi solo che, stando a quanto detto dagli specialisti dell’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, tra 2011 e 2021 si è passati da 155 a 1.824 visite l’anno di Pronto soccorso ad adolescenti che necessitavano il supporto del neuropsichiatra. Un decennio di crescita rilevante nelle richieste di aiuto, tanto che già prima del lockdown eravamo arrivati a 1.059 accessi l’anno in urgenza, ma la pandemia ha comportato un incremento dei disturbi dell’umore, della depressione e dell’ansia che non rientra e un aumento notevole dei casi di autolesionismo e ideazione suicidaria soprattutto tra le ragazze.
Confermando questa attenzione Progetto Itaca ha così deciso di condividere la storia di chi vive la malattia in prima persona, che non attacca solo il paziente ma tutti coloro che gli sono attorno. All’interno della video-testimonianza, realizzata con il supporto di FB&Associati e con il contributo non condizionante di Johnson&Johnson, due pazienti raccontano come la loro vita – e quella della loro famiglia – sia stata inghiottita dal vortice nero della depressione maggiore. Accanto, ci sono le voci dei familiari che li hanno accompagnati negli alti e bassi di un percorso difficile e altalenante. Intervengono, poi, i medici che hanno seguito diagnosi e guarigione dalla malattia. Le loro parole descrivono i contorni di una malattia oscura, ma sottolineano con veemenza l’importanza di chiedere aiuto: perché guarire si può.