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L’Hiv rappresenta ancora una minaccia: occorre non abbassare la guardia
L’infezione da l’HIV rappresenta ancora oggi, in Italia e nel resto del mondo, una sfida importante, nonostante dalla fine degli anni ’80 il bilancio sulle terapie e sulle cure sia estremamente positivo. Occorre però non abbassare la guardia considerato che la malattia non è sconfitta e la bassa percezione, che innesca imprecisione, può essere pericolosa. È fondamentale dunque continuare a promuovere l’accesso al test, favorendo la prevenzione dell’infezione da HIV e delle malattie sessualmente trasmesse, assicurando a tutte le persone che vivono con l’infezione terapie efficaci ben tollerate nel tempo ed esplorare possibili percorsi di cura definitiva.
Su queste basi, in occasione della Giornata mondiale contro l’AIDS, celebrata il 1° dicembre di ogni anno dal 1988, l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS di Roma, in collaborazione con il Ministero della Salute, ha proposto il convegno di sanità pubblica “Tre volte zero contro l’HIV”. Il claim dell’evento, che rientra nell’ambito delle iniziative promosse dal Ministero per la sensibilizzazione e il contrasto di HIV e AIDS, “Tre volte zero contro l’HIV: zero rischio di trasmissione, zero nuove diagnosi e morti, zero stigma e discriminazione”, richiama l’obiettivo fissato dall’OMS del cosiddetto “Getting to zero” entro il 2030.
“Oggi – commenta il Direttore scientifico dello Spallanzani, Enrico Girardi – disponiamo di strumenti e conoscenze che ci permettono di considerare come un obiettivo realistico quello di arrivare a registrare zero nuove infezioni, zero morti da HIV e zero discriminazione verso le persone che vivono con HIV. Ma per proseguire su questa strada – prosegue – non dobbiamo abbassare la guardia. L’HIV può ancora rappresentare una minaccia per la salute della popolazione ma oggi è una minaccia che possiamo sconfiggere”.
I lavori sono stati introdotti dal Commissario straordinario dell’INMI Spallanzani, Cristina Matranga, e da Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, Massimiliano Maselli, assessore regionale all’inclusione sociale e ai servizi alla persona, Andrea Urbani, direttore generale Salute e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio.