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Ddl Salute mentale, l’infermiere al centro della nuova legge
Dopo che lo scorso 6 novembre, nell’ambito della discussione congiunta riguardante i disegni di leggi sulla Salute mentale, alla decima commissione (affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) sono intervenuti i rappresentanti di enti, associazioni e gli esperti, oggi è toccato al consigliere nazionale della Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche (Fnopi), Carmelo Gagliano, dare il proprio contributo.
“Accogliamo favorevolmente – ha commentato Gagliano – i progetti normativi che intendono rafforzare la tutela della salute mentale, da sempre per la Federazione un caposaldo della propria attività istituzionale, ma anche degli infermieri, che sono ormai centrali in ogni percorso clinico e assistenziale di presa in carico dei pazienti”. Il 27 giugno scorso infatti al Senato è stato presentato il ddl 1179 (prima firma il senatore Zaffini, dal titolo “Disposizioni in tema di salute mentale”), il terzo presentato nell’arco di questa legislatura con alcuni obiettivi specifici: ammodernare la rete dei servizi, migliorare le attività di prevenzione, diagnosi precoce, cura e riabilitazione, e creare sicurezza.
“Il rapporto annuale ‘Salute mentale’ realizzato dal ministero della Salute nel 2021 – ha proseguito Gagliano – indica come la figura dell’infermiere sia quella maggiormente presente all’interno dei Dipartimenti di salute mentale. Si tratta di una figura fondamentale perché accoglie la domanda della persona, decodifica il bisogno di cura, identifica le priorità assistenziali, garantisce l’integrazione multi-professionale e assiste la persona nelle fasi di acuzie, fino al percorso di ripresa. La Federazione, quindi, si mette al servizio delle istituzioni per rafforzare i contenuti di assistenza della legge Basaglia(approvata quasi cinquant’anni fa, ndr), confermandone i principi ispiratori”.
“È necessario elaborare e consolidare politiche specifiche che promuovano, fin dai primi anni di vita e per tutta l’età evolutiva, lo sviluppo e il benessere fisico e mentale di tutti i bambini e gli adolescenti e che intervengano efficacemente e in modo mirato, in particolare in contesti e situazioni di vulnerabilità”, ha concluso il presidente Fnopi.