Holiday blues: come tenere a bada l’ansia e la pressione delle festività natalizie

È sempre più frequente una forma di depressione che a nessuno in passato sarebbe mai e poi mai venuta in mente, provocata, pezzo dopo pezzo, dall’ansia del Natale, dalle cene con i parenti, dalla programmazione degli incontri e delle attività a cui prendere parte e, dalla frenetica, oltre che sgodevole, corsa all’ultimo regalo. Si tratta del ‘triste Natal’, o come lo definiscono in terra anglosassone ‘l’holiday blues’, che mette al bando ogni retorica sul periodo più magico dell’anno – appunto – in cui bisogna essere ad ogni modo e in qualunque caso felici. Ma perché poi?

Il più delle volte infatti capita che il clima artefatto delle festività generi stati d’ansia alla Ebenezer Scrooge, caratterizzati da irritabilità, depressione e un grosso senso di frustrazione. E chi si domanda se c’è una ragione alla base di questo sisma umorale non può pretendere di ottenere una sola risposta valida per tutti. L’atmosfera natalizia presuppone per sua stessa natura lo stare insieme, il piacere di ritrovarsi con amici e familiari e di mettere a tavola – letteralmente – generosità e voglia di vivere con gioia e un pizzico di sorpresa le giornate più rosse dell’anno. Ma non è così per tutti, certo non per chi ha perduto di recente un proprio caro o per coloro che sotto l’albero hanno trovato la propria disoccupazione o gli atti del divorzio.

Di recente il National Alliance on mental illness ha curato e pubblicato uno studio eseguito sulla popolazione americana da cui è emerso come il 63% delle persone intervistate affronta una significativa dose di pressione nel corso delle feste. Il 66% inoltre si sente dannatamente solo. Evidenze scientifiche che hanno indotto il Nami (questo l’acronimo del National Alliance on Mental Illness) a parlare del Natale come del periodo più difficile dell’intero anno.

Una descrizione dettagliata di come affrontare la pressione dell’holiday blues arriva dal CentroMoses di Maria Giuseppina Canevisio e di Stefano Marchi, entrambi psicologi psicoterapeuti attivi a Milano e Treviglio. Le festività, scrivono i due esperti sul proprio canale, possono essere un momento difficile, soprattutto se ci si sente soli o sopraffatti dalla tristezza. Nonostante questo, anche in un periodo così complesso, è possibile adottare strategie per prendersi cura di sé e ritrovare un po’ di serenità. Per prima cosa è importante accettare le proprie emozioni perché negarle porterà soltanto maggiore frustrazione e difficoltà nel risolverle; e occorre prendersi cura di sé stessi. Pratiche come la meditazione, la mindfulness e l’esercizio fisico o dedicare del tempo ai propri hobby possono aiutare a gestire lo stress e migliorare l’umore.

È fondamentale restare connessi: se non ci è possibile stare fisicamente con i nostri cari, dobbiamo ricordarci che la tecnologia offre strumenti preziosi per mantenere i contatti. Una videochiamata o anche solo un messaggio possono fare la differenza. Tra le raccomandazioni fornite poi c’è la seguente: gestisci le aspettative. Le festività infatti non devono essere perfette, a differenza di ciò che si può vedere sui social. Creare nuove tradizioni, anche semplici, può aiutare a trovare un senso di soddisfazione. Ed è per questo che si deve partecipare ad attività che danno un senso di scopo. Il volontariato, per esempio, non solo offre un’opportunità di aiutare gli altri ma può anche generare un profondo senso di connessione e gratitudine.

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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