Sindrome di Down, verso una piena integrazione

Migliorare la nostra rete di supporto. È questo il claim che accompagna la Giornata mondiale della Sindrome di Down che si celebra annualmente oggi, venerdì 21 marzo. Ventuno è il numero del cromosoma che causa questa sindrome e tutto si aggira intorno a queste due cifre che accompagnano per l’intera vita la persona a cui viene diagnosticata questa condizione.

Il tema scelto a livello internazionale per l’edizione 2025 è, appunto, “Improve Our Support Systems”, che vuole dire ‘Migliorare i nostri sistemi di supporto’: scopo principale è rivolgere l’attenzione ai sostegni che non ci sono e di cui le persone con sindrome di Down e le loro famiglie necessitano. Senza dimenticare, al tempo stesso, i supporti che invece esistono e favoriscono quotidianamente la partecipazione alla vita sociale.

Su questi presupposti si basa anche la campagna avviata dall’associazione italiana persone con Sindrome di Down (AIPD) caratterizzata da pubblicazioni sui canali social Facebook e Instagram della sede nazionale e delle sezioni locali tese a sensibilizzare, ma anche a informare. Si stima che nel nostro paese vivano circa 40 mila persone con Sindrome di Downe la loro aspettativa di vita ha ormai superato i 60 anni. Inoltre, quando il grado del ritardo e le complicanze fisiche non sono gravi, le persone possono vivere una vita autonoma dal punto di vista sociale e lavorativo.

Grazie all’impegno delle associazioni che operano in questo ambito e a una sempre maggiore sensibilità pubblica rispetto al tema, annualmente questa Giornata è accompagnata da azioni e progettualità che si sviluppano a livello locale e nazionale. Anche la Federazione italiana gioco calcio (Figc) partecipa a questa rete di comunità lanciando progetti importanti come quello del calcio integrato. In campo siamo tutti uguali. Lo sport infatti diventa un ottimo veicolo di integrazione e di crescita sociale ed è per questa ragione che in Italia si contano diversi progetti che coinvolgono direttamente ragazze e ragazzi con lo spetto autistico e la sindrome di down al fianco di giocatori e atleti normodotati.

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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