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Sanità integrativa: l'unico strumento in grado di compensare i continui tagli e garantire servizi efficienti al cittadino
LA SANITÀ INTEGRATIVA È L’UNICO STRUMENTO IN GRADO DI COMPENSARE I CONTINUI TAGLI E GARANTIRE SERVIZI EFFICIENTI AL CITTADINO
In un momento storico come quello che stiamo vivendo, con oltre 31 miliardi di tagli negli ultimi 4 anni alla sanità pubblica, con conseguenze devastanti che vedono il SSN non più in grado di garantire i servizi alla collettività e dove alla Sanità, troppo spesso, si associa la parola “costi”, in che modo è possibile rimettersi in gioco per garantire una buona sanità accessibile a tutti?
È una domanda che tutti si stanno ponendo da tempo.
In questi casi la parola d’ordine è “rimboccarsi le maniche” e cercare di trovare una soluzione in grado di risanare un settore che, ormai, da tempo sta arrancando in balia di tagli alla sanità pubblica. I programmi per il futuro, però, sembra non facciano ben sperare perché l’obiettivo del Governo, che deve riuscire a risparmiare 7 miliardi entro il 2017, è quello di tagliare alcune importanti prestazioni sanitarie. A settembre scorso, infatti, il Ministero della Sanità ha consegnato ai sindacati l’elenco delle prestazioni, in totale 205, che secondo il Ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, possono essere tagliate per ridurre gli sprechi, contenendo la spesa sanitaria. Tra questi ci sono: esami di laboratorio, test genetici e allergici per arrivare fino a risonanze magnetiche e tac.
Il progetto è quello di poter usufruire di un determinato esame, a carico del Servizio Sanitario Nazionale, solo quando strettamente necessario.
Secondo la Lorenzin, infatti, la maggior parte dei risparmi verrà dalle risonanze magnetiche, servizio la cui erogazione sembra essere superiore alla media europea. Nello specifico, e per capire meglio cosa si prevede per il prossimo futuro, un esempio che si può fare è quello inerente l’esame della colonna vertebrale, senza mezzo di contrasto: questo servizio potrà essere prescritto gratuitamente solo se il dolore persiste da almeno un mese o in caso di fratture. Nel caso in cui non si ci siano patologie, per il cittadino non sarà possibile ripetere immediatamente l’esame a carico del Servizio Sanitario Nazionale prima di un anno. Chi intende farlo prima dovrà pagare di tasca propria.
Il decreto ministeriale, così com’è stato presentato, rischia di trasferire sulla spalle dei pazienti più deboli il peso di alcune scelte, creando così un danno al malato che, vedendosi negare la Tac o l’esame, rinuncerà a curarsi del tutto o si rivolgerà al privato. Dalla parte degli operatori sanitari il rischio maggiore è che questi non lavorino più in tranquillità.
Alla luce di questi fatti, occorre quindi trovare una soluzione per evitare che il cittadino e i medici vengano “soffocati” dalla burocrazia e rinnovare anche un sistema che presenta diverse lacune. C’è bisogno di una buona sanità che ricomprenda sostenibilità e innovazione, cioè un approccio assistenziale legato alla medicina personalizzata, lo sviluppo e la messa in campo di strumenti IHealth, con Android, iPhone, iPad grazie ai quali è possibile avere un controllo sulla nostra salute, sempre connessi con il medico e con lo specialista per una maggiore prevenzione e diagnosi precoce.
Il discorso, però, non riguarda solo i tagli di prestazione sanitarie, ma anche il limite all’uso di alcuni farmaci destinati a determinate terapie. Negli anni, i progressi della medicina hanno permesso la commercializzazione di farmaci in grado di curare l’epatite C e la garanzia di una sopravvivenza di oltre 5 anni per alcuni tipi di tumore ai polmoni e di melanoma. Questi farmaci sono molto costosi, tant’è si parla di circa 35.000 euro per l’epatite C e circa 100.000 euro per i tumori. La possibilità di garantire queste cure sembrerebbe rivolta solo ai cittadini meno abbienti e l’altra fetta della popolazione, invece, dovrebbe ricorrere al privato.
Il settore privato potrebbe essere la soluzione al problema? Potrebbe compensare i tagli? Il privato, dal canto suo, dovrebbe garantire la copertura delle prestazioni sanitarie?
I Fondi Sanitari e le Società Generali di Mutuo Soccorso lo fanno già perché promuovono soluzioni che vanno incontro alle esigenze del cittadino. Mutua Basis Assistance, Società di Mutuo soccorso, prima in Italia per numero di associati, offre piani assistenziali che rappresentano un vero e proprio servizio di Sanità integrativa e sono volti a migliorare la qualità di vita degli aderenti. Mba si è sempre distinta, nel panorama delle società di mutuo soccorso, per l’innovazione dei sussidi, creati appositamente per rispondere alle esigenze dell’associato e per operare, in termini di prevenzione, come il check-up personalizzato, l’home test (è un kit di prevenzione semplice, efficace e certificato, inviato agli associati al momento della adesione alla copertura sanitaria) e all’innovativo servizio di accesso agevolato alla conservazione delle cellule staminali, per comprendere il modello etico e sociale che guida le azioni della società di mutuo soccorso. Fanno parte dell’offerta mutualistica prestazioni come: grandi interventi chirurgici, sussidi sostegno per i casi di “non autosufficienza”, alta diagnostica, visite specialistiche, esami strumentali e ticket. Sono previsti anche sussidi odontoiatrici e oculistici. Mba si avvale della Centrale Salute per organizzare ricoveri, day hospital e lungodegenza.
Tra le esclusività di Mba c’è il riconoscimento della coppia di fatto, l’inclusione nella copertura anche dei figli oltre 26 anni affetti da gravi disabilità.
Grazie al lavoro quotidiano dei soci promotori mutualistici, Mba persegue, in maniera corretta, le proprie finalità di divulgazione e informazione sulla Sanità Integrativa. Ogni socio promotore svolge, infatti, le attività di promozione nel rispetto del codice deontologico condiviso, grazie anche alle specifiche competenze acquisite con un percorso formativo costante.
La mission di Mba è quella di garantire ai propri associati un corretto e veloce accesso alle informazioni e alla diagnosi precoce, vera nota dolente dell’attuale SSN, oltre che creare un “secondo pilastro” nel campo della Sanità Integrativa.