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HIV: in arrivo primo medicinale preventivo
Si chiama Truvada il primo farmaco per la prevenzione dell’HIV. E’ recente la notizia che l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha autorizzato l’immissione in commercio, in Europa, del farmaco nella profilassi pre-esposizione (PrEP) negli individui che presentano comportamenti sessuali ad alto rischio. “Truvada è il primo farmaco raccomandato per ridurre il rischio di infezione da HIV in Europa. Dovrà essere utilizzato come parte di una strategia globale di prevenzione dell’infezione da HIV tra cui, in particolare, l’uso del preservativo che non solo può prevenire l’infezione da HIV, ma anche le infezioni sessualmente trasmissibili” questo è quanto si legge in una nota dell’EMA.
La decisione arriva dopo due studi molto importanti: iPrEx e Partners PrEP. Secondo quanto spiegato dall’Agenzia europea per i medicinali, nel primo è risultato che Truvada ha ridotto il rischio di infezione da HIV del 42% negli uomini o donne transgender (HIV negativi) che hanno avuto rapporti sessuali a rischio. Lo studio ha poi confrontato Truvada con un placebo in 2.499 persone con comportamenti ad alto rischio, come l’uso del preservativo incoerente o il non uso del condom durante i rapporti sessuali. Nel secondo studio, rispetto al placebo, Truvada ha ridotto il rischio di infezione del 75%, coinvolgendo 4.758 coppie eterosessuali sierodiscordanti, caratterizzate cioè da un partner sieropositivo e uno no.
Per la messa in commercio si deve attendere il parere della Commissione Europea. L’EMA ha sottolineato: “una volta che l’estensione delle indicazioni è stata concessa, ogni Stato membro dovrà prendere una decisione sul prezzo e sul rimborso in base al potenziale ruolo e uso di questo farmaco nel contesto del proprio sistema sanitario nazionale”.
Non ci resta che aspettare l’approvazione definitiva della commercializzazione del primo farmaco, in Europa, per la prevenzione all’HIV, virus che esplose in Europa negli anni ’80.
I Paesi europei in cui si è registrato l’aumento del fenomeno con un maggior numero di diagnosi sono Romania, Slovacchia e Cipro mentre sono minori i casi in Finlandia, Slovenia e Islanda. Stando ai dati, in Italia, il virus colpisce soprattutto la fascia d’età tra 25 e 29 anni, nel 2014 sono stati diagnosticati oltre 3600 nuovi casi, per l’80% si tratta di rapporti non protetti. Il maggiore grido di allarme riguarda il dato che oltre 7 malati su 10 non sanno di essere sieropositivi. Quanto invece alle diagnosi di Aids conclamato, dall’inizio dell’epidemia (nel 1982) a oggi, in Italia, sono stati segnalati oltre 67.000 casi e 43.000 decessi.
Mutua Mba, società di mutuo soccorso, che fa della prevenzione uno dei pilastri della sua attività mutualistica, ricorda che la categoria più a rischio é quella dei giovani che non si proteggono più durante i rapporti sessuali nonostante siano sempre attive e numerose le campagne di sensibilizzazione. Si stima infatti che è pari all’11% la percentuale delle infezioni che avviene tra i 15 e i 24 anni con un tasso d’incidenza tra gli uomini tre volte superiore alle donne.
Il maggior numero di contagi avviene con i rapporti sessuali: 10 anni fa le infezioni da rapporti omosessuali erano il 30%, mentre oggi sono il 42%, invece il 32% per i rapporti eterosessuali, mentre per droga è pari al 4,1%.
In attesa del primo farmaco preventivo e indipendentemente dal via della messa in commercio dello stesso, la raccomandazione è quella di essere sempre consapevoli dei rischi e dei pericoli connessi al mancato uso del preservativo.