17 novembre: Giornata mondiale della prematurità

Il 17 novembre si celebra la Giornata mondiale della prematurità, uno degli appuntamenti più importanti per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle nascite premature. In Italia le iniziative sono organizzate da Vivere Onlus e da tante altre associazioni, come ad esempio l’Associazione l’Abbraccio dei Prematuri di Teramo.

Il 17 novembre si celebra la Giornata mondiale della prematurità, assieme ad EFCNI, European Foundation for the Care of Newborn Infants. Questa data è diventata uno degli appuntamenti più importanti per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle nascite premature.
La prima edizione è stata nel 2008, per iniziativa di diverse organizzazioni di genitori europei ed è diventata ‘mondiale’ nel 2011. Per l’occasione si organizzano campagne mediatiche, eventi locali e attività a livello locale, nazionale, regionale o internazionale, promossi da gruppi di genitori, famiglie, operatori sanitari, politici, ospedali e organizzazioni. In tutto il mondo vengono illuminati monumenti o punti di interesse con il colore viola, che rappresenta la prematurità. In Italia le iniziative sono organizzate da Vivere Onlus e da tante altre associazioni.
Sono circa 15 milioni (dati 2012) i bimbi che ogni anno nascono troppo presto, uno su dieci. In Italia, secondo i dati della Società Italiana di Neonatologia (SIN) ogni anno nascono circa 40.000 neonati pretermine.
Un bambino è prematuro se è nato prima della 37sima settimana di gestazione, e con un peso inferiore ai 2 chili e mezzo. Grazie al miglioramento dell’assistenza neonatale e della diffusione delle Terapie Intensive Neonatali, oggi il 98,2% dei nati prematuri non ha problemi né complicazioni.
Le cause della prematurità possono essere tantissime. Secondo la Società Italiana di Neonatologia (SIN), esistono fattori di rischio materni (malattie immunologiche, endocrinologiche, ematologiche, neoplastiche, età, razza, peso corporeo, basso livello socioeconomico, stato di malnutrizione, attività fisica pesante, abuso di alcool e/o di sostanze stupefacenti, fumo di tabacco), cause ostetriche (elevato numero di gravidanze precedenti, gravidanza multipla, dovuta anche all’utilizzo di tecniche di fecondazione assistita, pregressi parti pretermine, malformazioni uterine, infezioni, patologie della placenta) e cause fetali (sofferenza fetale, ritardo di accrescimento intrauterino, anomalie fetali.
Giornata mondiale della prematurità
Sin dai primi istanti di vita, i piccoli nati pretermine hanno bisogno di terapie intensive neonatali. Quando il bimbo nasce troppo presto, o il suo peso è molto basso, può infatti avere difficoltà nelle sue funzioni vitali.
Le nascite premature non mostrano alcuna tendenza alla riduzione nel tempo, e questo è dovuto anche all’insorgenza di condizioni materne nuove, molte donne rimangono incinta in età avanzata, o ricorrono alla procreazione medicalmente assistita, dove il 50% dà origine a gravidanze gemellari, fattore di elevato rischio di parto pretermine. Esistono diversi gradi di prematurità, che possono avere pesanti ripercussioni sulla salute del bambino. Negli ultimi anni, la ricerca, unita alla disponibilità di nuove e sofisticate tecnologie, ha permesso di raggiungere obiettivi incredibili, e impensabili fino a pochi anni fa, migliorando la sopravvivenza di neonati considerati al limite della vitalità. Bisogna però sempre tenere conto che una nascita pretermine comporta un adattamento alla vita extrauterina di un bambino che non ha ancora le competenze di maturazione per sopravvivere autonomamente. Molto importanti sono le cure somministrate nella prima ora di vita, la cosiddetta “golden hour”: la rianimazione cardiorespiratoria, la termoregolazione, l’antibioticoterapia precoce, la nutrizione parenterale per la prevenzione o la gestione dell’ipoglicemia. Altrettanta importanza ha il follow up: il neonato prematuro ha diritto alla continuità delle cure post-ricovero, con un piano di assistenza personale esplicitato e condiviso con i genitori, che coinvolga le competenze sul territorio e che, in particolare, preveda, dopo la dimissione, l’attuazione nel tempo di un appropriato follow-up multidisciplinare, coordinato dall’équipe che lo ha accolto e curato alla nascita e/o che lo sta seguendo.
Grazie alla spinta del Coordinamento Nazionale Vivere Onlus, l’Italia è stato il primo paese al mondo che, recependo le indicazioni dell’OMS sulla Strategia Globale della Salute della Donna e del Bambino, ha promosso il Manifesto dei Diritti del Bambino Nato Prematuro. In questo documento, riconosciuto dal Senato nel dicembre del 2010, per la prima volta sono state coinvolte in un progetto comune le associazioni dei genitori, le società scientifiche e professionali, i referenti politici, le istituzioni pubbliche, il settore privato e la società civile, con l’unico obiettivo di migliorare la salute delle madri e dei bambini fragilissimi come i neonati pretermine. Il manifesto si sviluppa su tre punti fondamentali: la prevenzione della prematurità, l’assistenza al piccolo prematuro, l’accoglienza, accompagnamento e follow up. Qui potete leggere il Manifesto completo.
Vivere Onlus partecipa inoltre alla campagna Socks for Life, una campagna mondiale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla la nascita pretermine e le sue conseguenze. La campagna raccoglie foto di piedini, scarpine, pinne, scarponi, dei piccoli nati prematuri.
In occasione della Giornata Internazionale del Neonato pretermine, oltre a Vivere Onlus, sono tante le associazioni che organizzano eventi ed iniziative. Tra queste, l’associazione Onlus “L’abbraccio dei prematuri”, ha promosso una raccolta fondi per finanziare diversi progetti, alcuni già avviati, come la psicoterapia per i genitori di bimbi prematuri e l’ippoterapia, altri in via di realizzazione. L’associazione nasce grazie ad un gruppo di genitori di bambini nati prematuri; dal 2012 collabora con la Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale di Pescara, garantendo così un supporto psicologico-morale durante e dopo la fase di ricovero. Come ci ha raccontato la presidente, Luisa De Nicola, “l’associazione sostiene l’importanza della genitorialità, favorendo il contatto genitore-figlio già da quando sono nelle incubatrici con la Marsupioterapia, ha donato anche due poltrone idonee, oltre all’elettroilluminatore che evidenza le vene quasi invisibili dei bambini durante i numerosi prelievi. Il prossimo grande ed importante progetto è la realizzazione della sede dell’associazione, in cui poter svolgere diverse iniziative tra cui logopedia, psicomotricità, sportello di ascolto, consulenza ai genitori. Il tutto per voler stare vicini a chi è ancora troppo piccolo per chiedere aiuto. Ringraziamo chi decide di sostenerci in qualsiasi modo, con donazioni e bomboniere solidali (tutto è detraibile). Inoltre per i donatori, sostenitori, personale medico, famiglie e bambini viene celebrata ogni 17 del mese una Messa”.
 

Mariachiara Manopulo
Mariachiara Manopulo
Bolognese di nascita e quasi romana d’adozione, mi sono laureata in Scienze della comunicazione pubblica, sociale e politica, e specializzata prima con un Master in diritto parlamentare e valutazione delle politiche pubbliche e poi con un Master in Digital PR e Media Relations. Ho avuto diverse esperienze nel settore della comunicazione; dopo più di tre anni passati nell'ufficio stampa di un gruppo parlamentare alla Camera dei deputati, ora lavoro nell'ufficio Comunicazione e Marketing di Health Italia.

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