Papa Francesco in farmacia per le nuove scarpe ortopediche

Il Papa calza scarpe ortopediche sin da quando da ragazzo ha avuto un problema al metatarso, sono realizzate artigianalmente in modo tale che questa parte risulti più sollevata senza molti sforzi fisici.

Il Papa ha bisogno di un paio di scarpe ma le acquista da solo, senza commissionare la necessità. Se fossimo testimoni di un’epoca conservatrice e novecentesca la cosa ci sorprenderebbe non poco, ma Bergoglio sin dal marzo 2013, dalla sua elezione a Papa, ci ha abituato a colpi di scena mai visti prima con i suoi Predecessori, alle uscite non ufficiali o annunciate e a fuoriprogramma del tutto esclusivi. È questo ciò che è accaduto nel pomeriggio di martedì 20 dicembre quando salendo in una comune automobile guidata da un gendarme si è recato in una parafarmacia di via del Gelsomino, nei pressi di via Gregorio VII, la strada che conduce direttamente al Vaticano, per acquistare un paio di scarpe nere 42/43. Il pontefice, infatti, ha scelto una rivendita di calzature ortopediche vicino al Vaticano concordando con i proprietari dell’attività l’ora e il giorno dell’appuntamento.

Poco dopo la diffusione della notizia dell’uscita da Casa Santa Marta, la residenza vaticana scelta dal Papa a seguito della sua elezione (gli altri Pontefici hanno sempre alloggiato nella terza Loggia del Palazzo Apostolico), sul web ha iniziato a circolare un video girato da una delle persone lì presenti che ripercorre i momenti principali della visita del Papa alla parafarmacia. Dopo essere entrato e aver salutato gli otto presenti, Bergoglio ha benedetto il crocifisso che campeggia su una delle pareti del negozio, poi si è soffermato con ciascuno ascoltando le rispettive richieste e donando loro un rosario, e infine dopo essersi concesso a una foto di gruppo ha lasciato un messaggio scritto il cui testo non è stato ancora diffuso.

La visita alla parafarmacia di via del Gelsomino è solo l’ultima delle uscite liberatorie del Papa dal piccolo mondo vaticano. Il 3 settembre del 2015, infatti, il vescovo argentino “chiamato dalla fine del mondo”, come egli stesso ha detto rivolgendosi per la prima volta alla folla raccolta in piazza san Pietro il 13 marzo 2013, si è recato in un negozio di ottica di via del Babuino a due passi da Piazza del Popolo per cambiare i suoi occhiali da vista. Anche in quest’occasione Francesco arrivato in automobile blu è entrato nel negozio mentre all’esterno si è formato immediatamente un capannello di persone in attesa della sua uscita. Accolto dal proprietario Alessandro Spiezia al quale, secondo il racconto dello stesso, avrebbe detto: “Non voglio una montatura nuova, bisogna rifare solo le lenti. Non voglio spendere”, il Papa scherzando avrebbe poi chiesto di pagare il giusto, ma non troppo.

Che Bergoglio si sia recato in una parafarmacia per acquistare un paio di calzature è un evento straordinario non solo perché si tratta del Papa ma per il suo essere tipicamente parsimonioso. «Non è un buon cliente! Non vuole mai scarpe nuove, un paio gli dura quattro anni. Gli piace camminare con le scarpe vissute. Mi ha detto: “Samaria non farmene più, ne ho già tre paia”». Lo descrive così il suo ex calzolaio di Buenos Aires, Argentina, Carlos Samaria, presidente del gruppo Alemana, la più antica e grande azienda ortopedica d’Argentina, che fornisce protesi di ogni tipo a chirurghi e cliniche. Le scarpe del Papa, infatti, sono del tutto speciali, ortopediche, e le calza sin da quando da ragazzo ha avuto un problema al metatarso (la parte del piede composta da cinque ossa lunghe e sottili disposte parallelamente), quindi esse sono realizzate artigianalmente in modo tale che questa parte risulti più sollevata senza molti sforzi fisici. Senza le giuste scarpe questo pontificato potrebbe non sorreggersi, pertanto come non comprendere il bisogno impellente di Papa Francesco che in un comune pomeriggio di dicembre, terminato il giubileo e soddisfatti tutti gli impegni della giornata, si è ritagliato un po’ di tempo per se stesso. Le scarpe, quanto la sua ventiquattrore nera, e altri piccoli oggetti che lo accompagnano da sempre (tra questi gli occhiali da vista), sono necessari al suo benessere e chissà se prima o poi, in una delle serate romane, un pizzaiolo non lo veda al banco per ordinare una pizza margherita, questo sì che sarebbe un gran colpo di genio di un “vescovo” che da sempre si è definito “uomo tra gli uomini”.

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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