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A San Giovanni Rotondo primo trattamento di ablazione percutanea del tumore osseo
L’Unità di radiologia interventistica dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, in collaborazione con l’Unità di ortopedia e traumatologia, ha trattato un caso di osteoma osteoide del collo femorale per via percutanea, ovvero senza un vero e proprio intervento chirurgico, su una paziente di 38 anni. Si tratta della prima operazione di questa natura eseguita nel nosocomio pugliese di San Giovanni Rotondo e che rappresenta uno dei maggiori progressi nel trattamento delle neoplasie. Con questa nuova metodica l’Ospedale di Padre Pio diventa uno dei pochi istituti al Sud Italia in grado di effettuare la procedura. L’ablazione percutanea si pratica infatti attraverso l’inserzione attraverso la cute di uno o più sonde atte a colpire il tumore benigno o maligno al fine di brucialo e quindi di distruggerlo.
L’osteoma osteoide, che provoca dolore acuto, è uno dei tumori ossei benigni del tessuto osseo più frequenti in età giovanile. Questo tumore ha un picco di incidenza tra i 5 e i 30 anni di età e si localizza preferenzialmente nella diafisi delle ossa lunghe (la parte delle ossa lunghe situata fra le due estremità che sono denominate epifisi) e a livello vertebrale. Le sedi più frequentemente “aggredite” dall’osteoma osteoide sono il femore, la tibia e l’omero.
“I forti dolori le impedivano di svolgere le normali attività quotidiane e, soprattutto, non rispondevano alla terapia medica antinfiammatoria”, spiega in una nota diffusa dall’Ente il direttore dell’Unità di radiologia interventistica Giovanni Ciccarese. Per queste ragioni “si è così deciso, in accordo con i colleghi ortopedici, di intervenire con un’ablazione percutanea, che consiste nell’introdurre attraverso la cute una mini-sonda a radiofrequenza (Rf), fino a raggiungere il centro della lesione ossea, tutto questo sotto un attento monitoraggio strumentale che sfrutta una particolare tecnologia angiografica. La procedura è stata effettuata con successo, in assenza di complicanze e senza lasciare alcuna cicatrice chirurgica“. Dopo la procedura la paziente ha proseguito la degenza nel reparto di Ortopedia ed è stata dimessa il giorno successivo al trattamento.
A livello clinico l’osteoma osteoide si manifesta con dolore osseo ben localizzato, continuo, comparso in assenza di traumi ma, in alcuni casi, molto acuto. Il dolore peggiora la notte ed è spesso sensibile al trattamento con antinfiammatori non steroidei e soprattutto con l’aspirina. Generalmente il disturbo notturno può raggiungere un grado così alto da non consentire alla persona di riaddormentarsi. Di solito non sono associati altri sintomi generali o segni locali specifici. Quando è interessata la colonna vertebrale, il dolore può portare a spasmi muscolari che provocano la comparsa di scoliosi dolorosa. L’inizio della scoliosi può essere acuto e frequentemente è causato da uno sforzo fisico e può portare, sia pure raramente, a disturbi neurologici.