BYE BYE OCCHIALI, ARRIVANO LE LENTI BIONICHE
La procedura per impiantare la lente nell’occhio è simile all’intervento per l’asportazione della cataratta, con l’inserimento di una lente artificiale, e può avvenire ambulatorialmente, senza bisogno di anestesia né di ricovero. Con una siringa si inietta nell’occhio della soluzione salina, all’interno della quale si trova la lente bionica ripiegata; dopo 10 secondi questa si apre e aderisce al cristallino. Secondo Webb, il miglioramento della vista è immediato e totale.
“Se riuscite a vedere appena l’orologio a 3 metri di distanza, quando avrete la lente bionica riuscirete a vederlo a 9 metri” afferma il dottore, secondo il quale la sua invenzione permette di ottenere una vista tre volte superiore a quella di chi possiede 20/20 sulla tabella di Snellen. Il dottor Webb sottolinea, inoltre, che chi si sottopone all’impianto di queste lenti non soffrirà mai di cataratta e che l’intervento è più sicuro della chirurgia laser, che può portare a complicazioni e comporta comunque la rimozione di tessuto corneale sano.
La presentazione ufficiale delle lenti è avvenuta lo scorso aprile durante il settimo World Cornea Congress di San Diego e presto inizieranno i test clinici, prima sugli animali e poi sugli uomini. Secondo il dottor Webb, che ha impiegato 8 anni per svilupparla investendo 3 milioni di dollari, la prima lente bionica sarà in commercio nel 2017. Condizione indispensabile per l’adozione di questa soluzione ai problemi di vista, sarà l’aver compiuto i 25 anni, dato che fino a quel momento la struttura oculare non ha ancora assunto la sua forma definitiva.
Mutua Basis Assistance, ha chiamato in causa il dottor Piepaolo Quercioli, Medico oculista presso il Fatebenefratelli di Roma, il quale ha espresso il suo parere al riguardo.
“Innanzitutto partirei dal fatto che da circa 20 anni la ricerca in campo oculistico ha cercato di migliorare la performance delle lenti intraoculari impiantate per la chirurgia della cataratta. Sono state proposte diverse tipologie di lenti: lenti multifocali che funzionerebbero come gli occhiali multifocali con visione lontano/vicino, lenti accomodative in grado di mimare il funzionamento fisiologico dell’occhio, lenti fachiche da impiantare all’interno dell’occhio con il cristallino naturale ancora presente. Ad oggi, il mercato di queste lenti chiamate “premium“, come i brand delle automobili più famose al mondo, è una percentuale minima e le ragioni sono molteplici. Senza entrare nel dettaglio delle singola complicazione o delle motivazioni di fallimento, il problema principale risiede nelle numerose variabili che possono condurre a un risultato insoddisfacente e al fatto che la procedura di impianto e l’eventuale espianto della lente, non sono esenti da rischi. Il maggiore dei rischi è la perdita della vista. Secondo me, queste lenti potrebbero essere buone , ma solo in casi eccezionali. Detto ciò aggiungo che la ricerca del dott. Webb si orienta nella direzione che appare concettualmente più giusta, ovvero quella di mimare il funzionamento dell’occhio umano sposando tale proposito con le possibilità ottiche dei nuovi materiali”.
Potrebbe essere considerata una rivoluzione-liberazione per chi è costretto ad indossare gli occhiali tutto il giorno?
“Secondo me, non può essere considerata una vera rivoluzione o liberazione, innanzitutto perchè le grandi novità in medicina come in altri campi sono costituite da idee semplici, applicabili a grandi numeri, di basso costo e scevre da rischi. Per ciò che è dato sapere, la lente in questione necessita ancora dell’approvazione delle autorità europee sulla sicurezza dei presidi medici e, una volta ottenuta, sarà necessario un lungo follow up nella pratica medica per indicarne le reali potenzialità. Al momento non esiste alcun dato pubblicato in una rivista peer reviewed”.
Potrebbe, invece, essere una prevenzione per evitare l’insorgere della cataratta?
“Non credo che la lente di Webb possa prevenire la cataratta, anzi in passato lenti impiantate sul cristallino hanno causato cataratta e glaucoma.
Nonostante i punti elencati in precedenza, voglio ricordare come la comunità scientifica abbia avversato grandi innovazioni come lo stesso intervento di cataratta con impianto di cristallino artificiale che a partire dagli anni 80 ha modificato completamente i risultati di tale chirurgia. Le ricerche come quelle del dott. Webb hanno il grande merito di cercare la soluzione a problemi e desideri collettivi, vanno incoraggiate e valutate puntualmente come da anni la comunità scientifica internazionale sta facendo secondo il principio primo non nuocere“.