Questo sito Web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
#adessoBasta! È tempo di investire nel medico di famiglia. La campagna itinerante della Fimmg
30 giorni in un camper per percorrere 1800 km ed incontrare i cittadini di 15 città del Nord d’Italia. È la campagna #adessoBasta, promossa ed organizzata dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg), partita lo scorso 3 settembre da Biella in Piemonte. “Abbiamo bisogno di una politica che investa nella Medicina di Famiglia – dichiara il segretario generale nazionale FIMMG, Silvestro Scotti – con provvedimenti specifici e finalizzati in finanziaria e continueremo a essere nelle piazze a ripeterlo ai cittadini”.
Lo spirito dell’iniziativa è quello di “ascoltare le esigenze dei cittadini per poter così avanzare – sostiene il segretario Scotti – al nuovo Governo richieste che tengano in considerazione i reali bisogni socio-sanitari della popolazione. Per farlo, abbiamo deciso di organizzare un tour nelle piazze d’Italia, soprattutto dei piccoli paesi, pronti a cercare un ulteriore confronto con i cittadini ed essere sempre più un punto di riferimento di un servizio sanitario di prossimità ad accesso diretto e gratuito. Ricordiamo a tutti che in Italia ci sono 5.498 comuni sotto i 5.000 abitanti, che rappresentano il 69,47% del numero totale dei comuni italiani, dove vivono circa 10 milioni di cittadini ai quali va offerto, considerando una maggiore distanza da un’offerta di secondo livello specialistico, un servizio di cure primarie competitivo ed efficiente, partendo dalle unità elementari che noi chiamiamo micro-équipe, che possono migliorare anche l’efficienza del SSN nelle aree a maggiore densità di popolazione, diventando il mattone costituente di forme più complesse di cure primarie”.
Lo scenario – si legge nella nota – che si stenta a far comprendere è quello di un paese nel quale si registra un rapido e costante invecchiamento della popolazione, con l’esigenza di offrire risposte adeguate sul tema delle cronicità che hanno come fondamentali per l’assistenza di una tale popolazione la prossimità e la domiciliarità.
“Constatiamo con rammarico che le proposte portate avanti dalla nostra Federazione per sviluppare e migliorare l’organizzazione dell’assistenza sul territorio – prosegue Scotti – sono state scarsamente prese in considerazione e riteniamo che in piazza con noi ci affiancassero gli amministratori locali a cui illustrarle insieme ai loro cittadini, in modo da farne quasi una petizione popolare senza colori politici, poiché riteniamo la tutela della salute e il SSN fuori da questa disputa. Abbiamo un contratto di lavoro i cui contenuti devono essere evoluti per poter soddisfare i bisogni di salute e per offrire ai pazienti un servizio di prossimità che, lo ricordiamo, significa assistere e curare i cittadini là dove vivono e lavorano. Ancor più se parliamo di realtà territoriali distanti dalle grandi metropoli, dove spostarsi non è sempre facile e gli ospedali più vicini sono a chilometri e chilometri di distanza”.
Ed è questo un tema che chiunque sia al governo o all’opposizione dovrà tenere in debita considerazione proprio di qui ai prossimi mesi, quando si metterà mano alla legge finanziaria. Scotti ricorda con disappunto che, “a tantissimi medici manca il supporto di altre figure professionali come l’infermiere di studio, il personale amministrativo o altri operatori come l’Assistente Sociale e i Terapisti della Riabilitazione. Figure che possano cioè aiutarli a gestire tutte quelle funzioni, spesso non mediche, che non gli permettono, se non con grande sacrificio, di prendersi cura dei pazienti e offrire loro un’assistenza migliore”. Per questo bisogna intervenire – si legge nella nota – ma non sul FSN che va comunque salvaguardato ma attraverso altri capitoli di spesa come quelli sull’occupazione e sullo sviluppo tecnologico, dove ad esempio strumenti di decontribuzione e defiscalizzazione mettano in condizione i Medici di Famiglia di acquisire personale e quanto necessario ad offrire una serie di servizi o semplici esami, come fare un elettrocardiogramma, una spirometria o una glicemia come pure accedere a tutta la tecnologia di telemedicina disponibile che renderebbero gli ambulatori dei medici di famiglia competitivi rispetto alla corsa all’ospedale. Per questo il leader della FIMMG insiste con decisione nel ricordare a quanti hanno il potere, ma anche il dovere, di assumere decisioni che il contratto di lavoro non basta.
L’evento itinerante della FIMMG vede la partecipazione e la presenza costante del Segretario Generale Nazionale, Silvestro Scotti. Saranno distribuiti i volantini con le ragioni di #adessoBasta, hashtag che è stato tradotto in tutti i dialetti proprio per ricordare la territorialità e l’appartenenza alle comunità locali dell’offerta della medicina di famiglia. L’invito è rivolto ai cittadini che avranno la possibilità di raccontare i loro bisogni ai medici di famiglia, saranno raccolte le opinioni sulle necessità, sul medico e sui servizi che si vorrebbero trovare negli studi medici. È possibile seguire il tour attraverso i video e le campagne social grazie ai continui aggiornamenti via Facebook e Instagram con interviste dei presenti cittadini o amministratori locali e si ricaverà un primo docufilm dell’iniziativa che sarà diffuso durante il Congresso Nazionale della FIMMG di ottobre di quest’anno.
Qualche giorno fa il camper è arrivato in Lombardia. “Questo tour, fortemente voluto da noi medici di medicina generale – afferma Scotti – è l’ennesima dimostrazione, se mai ce ne fosse stato il bisogno, di quanto i pazienti siano il nostro ‘motore’ e quanto le loro esigenze siano le nostre. La figura del medico di famiglia è troppo importante, specie considerando che nel 70% dei casi è proprio lui il principale riferimento per i problemi di salute, con percentuali superiori all’85% nella popolazione più anziana. Con il tempo si crea un rapporto di fiducia oserei dire indissolubile con l’assistito, garantendo così una continuità di cura”.
“Le proposte portate avanti dalla nostra Federazione – evidenzia il segretario Fimmg – sono volte a sviluppare e migliorare l’organizzazione dell’assistenza sul territorio. Abbiamo un contratto di lavoro i cui contenuti devono essere cambiati per poter soddisfare meglio i bisogni di salute dei nostri assistiti. Abbiamo bisogno di una politica che investa nella medicina di famiglia con provvedimenti specifici”.
Il tour prevede una serie di tappe che coinvolgeranno molti cittadini.
Di seguito il link con il calendario degli appuntamenti:
http://www.fimmg.org/index.php?action=pages&m=view&p=22252&lang=it