L’adroterapia dal 18 marzo 2017 entra definitivamente a far parte delle terapie offerte dal Sistema Sanitario Nazionale.
L’ adroterapia, la cura innovativa per i tumori resistenti alla radioterapia tradizionale e non operabili, dal 18 marzo, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale sui nuovi Livelli Essenziali d’Assistenza (LEA), entra definitivamente a far parte delle terapie offerte dal Sistema Sanitario Nazionale.
L’adroterapia è una forma avanzata di radioterapia, che al posto dei raggi X e degli elettroni, utilizza fasci di protoni e ioni carbonio, più efficaci nel colpire i tumori che resistono alla tradizionale radioterapia e non sono operabili.
Il decreto sui nuovi LEA prevede trattamenti di adroterapia (protoni e ioni carbonio) per dieci patologie tumorali: cordomi e condrosarcomi della base del cranio e del rachide, tumori del tronco encefalico e del midollo spinale, sarcomi del distretto cervico-cefalico, paraspinali, retroperitoneali e pelvici, sarcomi delle estremità resistenti alla radioterapia tradizionale (osteosarcoma, condrosarcoma), meningiomi intracranici in sedi critiche (stretta adiacenza alle vie ottiche e al tronco encefalico), tumori orbitari e periorbitari (ad esempio seni paranasali), incluso il melanoma oculare, carcinoma adenoideo-cistico delle ghiandole salivari, tumori solidi pediatrici, tumori in pazienti affetti da sindromi genetiche e malattie del collageno associate ad un’aumentata radiosensibilità, recidive che richiedono il ritrattamento in un’area già precedentemente sottoposta a radioterapia.
Fino ad oggi le cure con adroterapia erano erogate solo all’interno del Sistema Sanitario Regionale di Lombardia e Emilia Romagna. I pazienti provenienti da altre regioni potevano accedere alle cure solo dopo l’autorizzazione della propria ASL di residenza.
“L’inserimento dell’adroterapia nei nuovi LEA è un risultato importante perché mette a disposizione di tutti i cittadini una terapia avanzata sui cui l’Italia è all’avanguardia mondiale. Stimiamo che nel nostro Paese ci siano almeno 4500 pazienti oncologici ogni anno che necessitano dell’adroterapia come migliore risposta terapeutica alla loro malattia”, ha commentato il presidente della Fondazione CNAO, Erminio Borloni.
La Fondazione CNAO, Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica, ha già trattato con adroterapia oltre 1200 pazienti, italiani e stranieri. CNAO è uno dei soli 6 centri al mondo capaci di effettuare trattamenti di adroterapia sia con protoni che con ioni carbonio.
“Grazie agli ioni carbonio – ha spiegato Borloni – trattiamo anche altre patologie radioresistenti come tumori al pancreas, al fegato, prostata ad alto rischio, recidive di tumori del retto e glioblastomi operati, oltre che recidive di tumori già irradiati con radiazioni convenzionali. Ci auguriamo che presto anche le patologie attualmente non previste possano rientrare tra i nuovi LEA grazie ai lavori della Commissione ministeriale”.
Grazie al nuovo provvedimento tutti i cittadini italiani potranno avere accesso diretto all’adroterapia all’interno del Sistema Sanitario Nazionale.