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Aids: bambina guarita da Hiv contratta alla nascita
Una bambina sudafricana di nove anni infettata dall’HIV alla nascita non ha più l’infezione e da 8 anni non assume farmaci anti Hiv. La bimba aveva contratto il virus alla nascita dalla madre e dopo 9 settimane è stata sottoposta a terapia antiretroviale per 40 settimane. La piccola era stata inserita in un trial clinico, nel corso del quale è emerso che i livelli del virus nel sangue si sono ridotti fino a che l’Hiv non è stato più rilevato, così da sospendere la terapia.
“Servono maggiori studi per capire come stimolare la remissione del virus nei bambini infetti – ha commentato Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases. Tuttavia questo caso rafforza la speranza che trattando un bambino sieropositivo durante l’infanzia potremmo risparmiargli il peso di una terapia per tutta la vita”.
Il virus dell’Hiv è purtroppo un fenomeno in aumento in Europa. I Paesi europei dove si è registrato l’aumento con un maggior numero di diagnosi sono: Romania, Slovacchia e Cipro, mentre sono minori i casi in Finlandia, Slovenia e Islanda. Stando ai dati, in Italia il virus colpisce soprattutto la fascia d’età tra 25 e 29 anni, nel 2014 sono stati diagnosticati oltre 3600 nuovi casi, per l’80% si tratta di rapporti non protetti. Il maggiore grido di allarme riguarda il dato che oltre 7 malati su 10 non sanno di essere sieropositivi. Quanto invece alle diagnosi di Aids conclamato, dall’inizio dell’epidemia (nel 1982) a oggi in Italia sono stati segnalati oltre 67.000 casi e 43.000 decessi.
La categoria più a rischio sono i giovani che non si proteggono più durante i rapporti sessuali nonostante siano sempre attive e numerose le campagne di sensibilizzazione. Si stima infatti che è pari all’11% la percentuale delle infezioni che avviene tra i 15 e i 24 anni con un tasso d’incidenza tra gli uomini tre volte superiore alle donne.
Il maggior numero di contagi avviene con i rapporti sessuali: 10 anni fa le infezioni da rapporti omosessuali erano il 30%, mentre oggi sono il 42%, invece il 32% per i rapporti eterosessuali, mentre per droga è pari al 4,1%.
In Italia il virus colpisce soprattutto la fascia d’età tra 25 e 29 anni, nel 2014 sono stati diagnosticati oltre 3600 nuovi casi, per l’80% si tratta di rapporti non protetti. Il maggiore grido di allarme riguarda il dato che oltre 7 malati su 10 non sanno di essere sieropositivi. Quanto invece alle diagnosi di Aids conclamato, dall’inizio dell’epidemia (nel 1982) a oggi in Italia sono stati segnalati oltre 67.000 casi e 43.000 decessi.