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Airc, i Giorni della Ricerca per informare sui progressi della lotta al cancro e raccogliere fondi

Tutte le iniziative dei Giorni della Ricerca sostengono concretamente il lavoro di 5.000 scienziati. Dal 29 ottobre al 5 novembre ci sarà la campagna RAI per AIRC con una donazione al numero solidale 45510.

Sono 22 anni che l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), in occasione dell’iniziativa “I Giorni della Ricerca”, informa il pubblico sui progressi ottenuti dalla ricerca per la prevenzione, la diagnosi e la cura del cancro e presenta le prossime sfide per rendere il cancro sempre più curabile.
Il 23 ottobre scorso, il Presidente della Repubblica ha rinnovato il suo sostegno alla ricerca sul cancro, aprendo ufficialmente “I Giorni della Ricerca” al Palazzo del Quirinale, dove sono stati ricevuti i più autorevoli rappresentanti del mondo dell’oncologia italiana e una rappresentanza dei sostenitori dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.
Fino al 5 novembre, l’AIRC sarà impegnata a raccogliere nuove risorse da destinare ai ricercatori ed a raccontare il loro lavoro quotidiano, reso possibile dalle donazioni di 4,5 milioni di sostenitori,  nelle aule delle università, nelle scuole secondarie, nelle piazze, negli stadi di calcio e nelle trasmissioni televisive e radiofoniche della RAI.
Tutte le iniziative dei Giorni della Ricerca sostengono concretamente il lavoro di 5.000 scienziati. Dal 29 ottobre al 5 novembre ci sarà la campagna RAI per AIRC con una donazione al numero solidale 45510.
Sabato 4 novembre, i Cioccolatini della Ricerca saranno distribuiti dai volontari in oltre 900 piazze e dal 6 novembre nelle 1.900 filiali UBI Banca. Insieme ai cioccolatini verrà distribuita la Guida ‘La ricerca ci fa vivere’, con preziose informazioni su prevenzione, diagnosi e cura del cancro e con la testimonianza della campionessa Margherita Granbassi, volontaria e ambasciatrice dell’Associazione.
L’immagine dei Giorni della Ricerca vede protagonista Stefania, ricercatrice bolognese, in rappresentanza di tutti i ricercatori e in particolare dei tanti under 40 al lavoro nei laboratori italiani. Accanto a lei, Barbara – guarita da un osteosarcoma che l’ha colpita all’età di 9 anni, scelta per testimoniare i risultati della ricerca – e Valerio, uno dei 20mila volontari, che mette a disposizione tempo e passione per dare il suo personale contributo alla ricerca.

 
E’ possibile conoscere tutte le iniziative collegandosi al sito www.airc.it.
Negli anni il lavoro svolto dai ricercatori, per trovare nel più breve tempo possibile nuove armi in grado di diagnosticare il cancro in anticiparlo e curarlo meglio, ha raggiunto grandi risultati. I traguardi raggiunti sino ad oggi  stanno  contribuendo a far diminuire costantemente la mortalità. In Italia in particolare oggi si guarisce di più, come testimoniano i dati che ci pongono al vertice in Europa per le guarigioni: la sopravvivenza a cinque anni è aumentata rispetto ai  casi diagnosticati nel quinquennio precedente sia per gli uomini (54% vs 51%) che per le donne (63% vs 60%). Il lavoro dei ricercatori però non si può fermare:ancora molto resta da fare soprattutto per alcune forme tumorali, come il tumore dell’ovaio, del pancreas e del polmone. (Fonte: I numeri del cancro in Italia, 2017 a cura di AIRTUM e AIOM).
Le stime di World Cancer Research per i prossimi anni indicano che nel 2030 il cancro sarà la principale causa di morte e saranno diagnosticati in tutto il mondo fino a 21,6 milioni di nuovi casi all’anno. Per incidere su questi numeri e contrastare questa tendenza, è indispensabile continuare a sostenere la ricerca. L’obiettivo dell’AIRC è infatti quello di intensificare costantemente il suo impegno, assicurando ai ricercatori continuità e nuove risorse: solo nell’ultimo anno l’Associazione è riuscita a stanziare 102 milioni di euro per il finanziamento di 680 progetti di ricerca e programmi di formazione destinati ai migliori talenti della ricerca oncologica italiana.
Per il futuro prossimo si attendono importanti progressi per gli sviluppi della medicina personalizzata, gli avanzamenti nella diagnostica attraverso la biopsia liquida,  l’immunoterapia per contrastare ed eliminare le cellule tumorali e gli studi sulla carta d’identità genetica dei tumori che, suddividendo i pazienti in base alla capacità di rispondere a determinate terapie, puntano a sviluppare percorsi di cura più efficaci e tollerabili anche per lunghi periodi. Un obiettivo fondamentale, dato il naturale allungarsi dell’età media della popolazione e l’alto numero di persone – oltre 3,3 milioni – che, oggi, nel nostro Paese hanno superato una diagnosi di cancro.
 

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