È partita la nuova edizione de “I Giorni della Ricerca”, promossa dall’AIRC, per informare i cittadini sui progressi della ricerca oncologica e raccogliere fondi per i ricercatori impegnati a raggiungere quattro traguardi fondamentali per la lotta contro il cancro.
Al via la nuova edizione de “I Giorni della Ricerca”, promossa dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, AIRC, con l’obiettivo di informare il pubblico sui progressi della ricerca oncologica e raccogliere nuove risorse da destinare al lavoro dei ricercatori impegnati a raggiungere quattro traguardi fondamentali per la lotta contro il cancro.
I lavori si sono aperti lo scorso 24 ottobre presso il Palazzo del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Da cinquant’anni AIRC è un grande veicolo di partecipazione civile che fa emergere il meglio del Paese nei laboratori, nelle piazze, nelle case e nelle scuole. Lo straordinario impegno collettivo che si è generato intorno alla nostra Associazione ci consente, oggi, di sostenere circa 5.000 scienziati, medici e tecnici che lavorano nel campo dell’oncologia e lo fanno prevalentemente all’interno di strutture pubbliche con un beneficio diretto per il Sistema Sanitario Nazionale e soprattutto per i pazienti. Il futuro della ricerca è nel dialogo e nella collaborazione con tutti i soggetti che operano in Italia e all’estero. I laboratori di ricerca non devono avere muri, dobbiamo promuovere sempre più una vocazione internazionale per consentire alla nuova generazione di scienziati italiani di avere le condizioni favorevoli per partire e tornare, così come il nostro Paese deve diventare sempre più un polo d’attrazione, come già succede all’IFOM – Istituto FIRC di Oncologia Molecolare di Milano dove un quinto dei ricercatori sono stranieri”. Questo è stato il messaggio del Presidente AIRC Pier Giuseppe Torrani.
Nessun ostacolo quindi alla ricerca che da sempre lavora per la tutela della salute.
Immunità, prevenzione, microambiente e medicina di precisione, sono le quattro grandi sfide scientifiche che rappresentano presente e futuro della battaglia contro il cancro e che l’AIRC ha lanciato in occasione dell’evento in corso fino al 6 novembre. Medici e ricercatori sono impegnati nel presentare all’opinione pubblica i più recenti progressi e i prossimi obiettivi della ricerca oncologica: dagli studi sul sistema immunitario per l’attivazione dei meccanismi di difesa contro le cellule maligne alle ricerche su prevenzione e diagnosi, indispensabili per isolare i fattori di rischio e fermare il cancro prima che si manifesti, dalla conoscenza approfondita del microambiente per comprendere le relazioni del tumore con il resto dell’organismo all’identificazione di nuovi bersagli e degli strumenti più efficaci per colpirli (è possibile conoscere tutte le iniziative collegandosi al sito www.airc.it ).
È fondamentale quindi garantire continuità al lavoro dei ricercatori che negli anni hanno raggiunto grandi risultati.
Oggi, infatti, sempre più pazienti vengono curati e la diagnosi può essere accolta con la speranza e la fiducia di vincere la malattia o quanto meno di tenerla a lungo sotto controllo. In Italia, in particolare, si guarisce di più, come testimoniano gli ultimi dati che ci pongono al vertice in Europa per le guarigioni: la sopravvivenza a cinque anni è aumentata notevolmente rispetto a quella dei casi diagnosticati nei quinquenni precedenti sia per gli uomini (55%), sia per le donne (63%). Su questo risultato positivo ha influito il miglioramento della sopravvivenza per alcune delle neoplasie più frequenti: colon-retto (60,8% per il colon, 58,3% per il retto), seno (85,5%) e prostata (88,6%). Dati incoraggianti che non devono però far abbassare la guardia in quanto resta alto l’allarme legato ai nuovi casi di cancro: nel 2016 si stima che nel nostro Paese saranno colpite circa 1.000 persone al giorno per un totale di 365 mila, di cui 190 mila uomini e 176 mila donne (fonte: I numeri del cancro in Italia, 2016 a cura di AIRTUM e AIOM).
Si è da poco concluso il mese della prevenzione per il tumore al seno che ha visto, ancora una volta, associazioni e istituzioni impegnate nella sensibilizzazione e nell’informazione dell’opinione pubblica. In tutto il mondo c’è stato un invito alla prevenzione. I risultati raggiunti nel nostro Paese sono stati confermati, nel corso della cerimonia di apertura de “I Giorni della Ricerca”, dal Direttore dell’Unità Sviluppo Terapie Innovative al San Martino-Istituto Tumori di Genova Lucia Del Mastro la quale ha sottolineato che “guarire dal cancro non vuol dire solo non averlo più, ma anche avere le stesse possibilità e prospettive di chi di tumore non si è mai ammalato. Ogni anno in Italia 2.700 giovani donne sono colpite da un tumore al seno. I trattamenti antitumorali possono compromettere la loro possibilità di diventare madri una volta concluso il percorso terapeutico. La sperimentazione che abbiamo condotto ha dimostrato che è possibile proteggere la funzione ovarica dagli effetti tossici della chemioterapia, somministrando alle pazienti alcuni farmaci che mettono le ovaie ‘a riposo’ durante i trattamenti, in modo che queste non vengano danneggiate. Il valore di questa ricerca è stato riconosciuto a livello internazionale e nel giugno scorso il farmaco è stato approvato anche in Italia. Si tratta di un traguardo importante per garantire alle giovani guarite le stesse possibilità e la stessa progettualità di vita di chi di cancro non si è mai ammalato. È un’ulteriore conferma del valore della ricerca italiana sul tumore al seno, ambito nel quale il nostro Paese è da sempre all’avanguardia grazie a una tradizione consolidata che ci consente di essere tra le nazioni con la più alta percentuale di guarigioni, circa il 90%”.
Le sfide sono complesse, ma insieme è possibile affrontarle e vincerle sostenendo la ricerca. Come ha affermato il Direttore Scientifico AIRC Federico Caligaris Cappio“se vogliamo che il cancro diventi una malattia sempre più curabile dobbiamo continuare a investire nella ricerca, puntando su menti giovani e preparate, capaci di sfruttare in modo innovativo le risorse offerte da un’evoluzione tecnologica esplosiva. I tempi sono maturi perché la cosiddetta ‘medicina personalizzata’ o, come si dice oggi, ‘di precisione’ diventi realtà. Voglio sottolineare con forza che il termine ‘medicina personalizzata’ di per sé implica la massima attenzione alla persona, quindi non soltanto la possibilità di offrire nuove sofisticate terapie basate sul difetto molecolare, ma anche l’obbligo di unire in maniera inestricabile l’assoluto rigore scientifico al rapporto umano, il che significa ascoltare i pazienti e spiegare in termini semplici e comprensibili”.
Lo slogan de “I Giorni della Ricerca” è: CONTRO IL CANCRO, IO CI SONO… E ci siamo anche noi di Mutua Mba, società di mutuo soccorso che ogni giorno lavora per migliorare i sussidi e i servizi erogati agli assistiti al fine di poter garantire loro la migliore assistenza socio-sanitaria, ponendo sempre la massima attenzione all’innovazione delle cure anche alla luce dei progressi della ricerca medica e scientifica.