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Al “Bambino Gesù” di Roma si celebrano oltre trent’anni di trapianti
Oltre trentacinque anni di battaglie per la vita portate avanti dai medici e da tutti gli specialisti dell’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù”. Dal 1986 ad oggi l’attività trapiantologica del nosocomio della Santa Sede non si è mai arrestata, anzi ha registrato una crescita straordinaria fino ad arrivare a ben 1200 operazioni chirurgiche. Dato questo garantito anche da due aspetti fondamentali: l’avanzamento tecnologico, da un lato, e la legge 91 del 1999 che fu definita dall’allora Ministro della Salute Rosy Bindi “un passo in avanti sul piano della civiltà e della solidarietà”. La 91-99 infatti ha colmato un vuoto durato per i precedenti 40 anni, formalizzava la Rete trapiantologica italiana e decretava la nascita del Centro Nazionale Trapianti (CNT).
La prima venne eseguita nel corso della notte tra il 10 e l’11 febbraio 1986: fu questo il primo trapianto di cuore pediatrico in Italia su un bimbo di 15 mesi. Anni più tardi, il 13 settembre 1993, fu la volta del primo trapianto combinato cuore-rene. E ancora: nel 1995 il primo trapianto di polmone seguito, nel 2008, dal primo di fegato. Nel 1994 furono eseguiti in Ospedale 6 trapianti di organi solidi (4 di cuore, 1 combinato cuore-polmone e 1 di rene), nel 2023 82 trapianti (43 di rene, 31 di fegato e 4 di cuore), 13 volte di più rispetto a 30 anni fa. Nel 2023 il “Bambino Gesù” ha realizzato circa il 42% di tutti i trapianti pediatrici di organi solidi nazionali (197). In totale, dal 1994 al 2023 sono stati effettuati 1.231 trapianti d’organo.
“I risultati e la crescita dell’attività trapiantologica del Bambino Gesù sono dovuti a diversi fattori concomitanti – informa il direttore sanitario dell’Ospedale, Massimiliano Raponi – Il ringraziamento va innanzitutto alla generosità delle tante famiglie che, come Reginald e Margaret Green, decidono di donare gli organi. Poi ai tantissimi specialisti dell’Ospedale coinvolti nei programmi di trapianto di organi solidi, un team di esperti che conta su decine e decine di figure professionali. Infine non bisogna dimenticare il contributo dell’avanzamento tecnologico che ha migliorato la conservazione e quindi l’utilizzabilità degli organi donati”.
Alla crescita della trapiantologia italiana degli ultimi 30 anni, si legge nella nota inviata dal “Bambino Gesù”, ha contribuito in maniera determinante la legge 91 del 1999 che ha formalizzato la Rete trapiantologica italiana, ha istituito il Centro Nazionale Trapianti (CNT) e ha sancito la possibilità per i cittadini italiani di esprimere in vita la propria volontà in merito alla donazione. Il tasso di donazione è passato da 7,9 per milione di abitanti del 1994 a 28,2 del 2023 (da 445 donatori a 1.667 donatori deceduti). I trapianti sono passati dai 1.498 del 1994 ai 4.466 del 2023.
“Dal 1994 a oggi si sono fatti molti passi in avanti, basti pensare che le donazioni di organi sono quadruplicate nel nostro Paese – fa sapere il direttore del CNT, Giuseppe Feltrin – Questa crescita si deve all’indiscusso sviluppo di una cultura del dono, sostenuta anche dalle preziose testimonianze di tanti familiari di donatori- come i genitori di Nicholas. L’istituzione del Cnt e della Rete ha raccolto e valorizzato nel tempo lo spirito di solidarietà che si andava rafforzando nella società civile, collocando l’Italia ai primi posti in Europa per donazioni e trapianti e salvando la vita a migliaia di pazienti”.
i>Foto: Ufficio stampa ospedale pediatrico “Bambino Gesù”