Un albero di Natale piccolo, grande vero o finto che sia non può mancare nelle case degli italiani, vero simbolo di festa per la gioia per tutta la famiglia. Sia che si tratti di abeti di legno, di piante artificiali di plastica oppure di pini dal design autentico e non così comune, ogni anno nel mondo durante il periodo dell’Avvento si spendono centinaia di milioni di euro per avere un posto sicuro sotto cui mettere i regali. Quest’anno però, almeno in Italia, la musica cambia e si chiede ai consumatori di acquistare alberi di Natale veri. “È una scelta sostenibile”.
In vista del Natale infatti non tardano anche quest’anno gli appelli ambientalisti e se in tempi passati, e non così remoti, al consumatore si rivolgeva la preghiera green di rinunciare all’albero vero sostituendolo con un “surrogato”, adesso il vento soffia diversamente e a confermarlo è l’appello lanciato da Confagricoltura secondo cui acquistare un albero di Natale vero favorisce l’ambiente e avvantaggia la salute.
Si tratta di alberi che provengono da coltivazioni specializzate o da cime derivanti da potature o sfoltimenti, “indispensabili per la salute dei boschi” sottolinea l’associazione di categoria che poi punta il dito contro le alternative in plastica invitando fare attenzione. “Attenzione – commenta Francesco Mati, presidente della Federazione nazionale Florovivaistica – molti d questi alberi in plastica sono di dubbia provenienza, inoltre possono rilasciare particelle nocive negli ambienti chiusi compromettendo la salubrità dell’aria nelle nostre case”.
Inoltre, il presidente della Federazione nazionale Florovivaistica spiega come la maggior parte di questi arrivi direttamente dall’estero, dove i controlli sono meno stringenti, e di conseguenza potrebbero anche contenere cloruro di polivinile o Pvc che rilasciano sostanze pericolose. Per queste motivazioni gli alberi veri, dall’abete Rosso a quello Bianco o al Nordmanniana, rappresenterebbero la scelta più consigliata. Chiaro, nel caso in cui l’appello dovesse fare breccia nel cuore – e nelle tasche – del consumatore finale, si raccomanda di acquistare sempre materiale certificato, riconoscibile dall’apposito cartellino che contiene il nome del produttore e il numero regionale di registrazione. Soltanto le piante commercializzate con il tagliando sono allevate per la produzione specifica di alberi di Natale.
Confagricoltura poi esorta a seguire le iniziative locali di recupero e raccolta degli abeti natalizi da parte di vivaisti, Comuni o per lo smaltimento nelle stazioni ecologiche e nei punti di raccolta.
Come detto, gli alberi di Natale della tradizione sono l’Abete Balsamico, il Fraser, quello Nobile e il Nordmann. Si tratta di piante da esterno profumate e con aghi morbidi. La loro specie cambia a seconda della nazione. In Europa sono usati gli abeti bianchi (Abies alba) che possono raggiungere anche i 50 metri di altezza. In Italia poi viene venduto l’abete rosso, ovvero il peccio (Picea Abies) che supera anche i 60 metri.