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Alimentazione e sovrappeso, Ministero e Regioni fanno prevenzione
Una recente ricerca, anche sostenuta dalla Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, è tornata ad accendere i riflettori sulla relazione che intercorre tra cattiva alimentazione e l’insorgenza di forme tumorali. Ad esempio, la malattia da fegato grasso (Masld) si manifesta quando l’apporto energetico derivante dal cibo supera le necessità dell’organismo. Si potrebbe andare avanti citando diverse altre patologie che, in un modo o nell’altro, trovano la propria genesi in una scorretta alimentazione. Si pensi solo che dal 2000 ad oggi, nel nostro paese questo fenomeno è cresciuto con una percentuale del 900%. I casi di disturbo della nutrizione e dell’alimentazione (dna) riguardavano 300mila persone 23 anni fa. Oggi invece si parla di 3 milioni.
Sovrappeso e obesità sono considerati fattori di rischio importanti per la salute che, se accompagnati ad altre patologie, peggiorano la qualità di vita riducendone la durata. Proprio su questo si concentra l’Accordo di collaborazione sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna e dal Ministero della Salute insieme ad altre otto Regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio, Toscana, Campania, Puglia, Sicilia) e basato sul progetto “Applicazione di percorsi preventivi diagnostico-terapeutico-assistenziali (PPDTA) per la gestione integrata dei soggetti in sovrappeso/obesi attraverso interventi mirati efficaci, appropriati e sostenibili partendo dalla rete sanitaria già esistente”.
Scopo del percorso è applicare una strategia di contrasto a sovrappeso e obesità basata su un approccio multidisciplinare, con una ricca gamma di interventi coordinati ai differenti livelli delle patologie per prevenirne l’insorgenza, assicurare la precoce presa in carico dei soggetti a rischio o ancora allo stadio iniziale, e rallentarne la progressione. Inoltre, nel percorso proposto si prevede che anche i Dipartimenti di Prevenzione delle singole Regioni – d’ntesa con i Distretti sanitari e la medicina di base e specialistica – accanto alle misure di prevenzione e controllo delle malattie infettive e alle sorveglianze sugli stili di vita, abbiano un ruolo nella programmazione, attuazione e coordinamento di interventi utili a individuare le persone a rischio o già affette da obesità.
Oltre alle azioni progettate per rispondere ai differenti bisogni del paziente in sovrappeso o obeso nelle diverse fasce d’età, è prevista l’attività di formazione, che rappresenta un intervento trasversale e strategico essenziale. Elementi necessari dei percorsi formativi dedicati alla prevenzione del sovrappeso e dell’obesità riguardano la promozione di sani stili di vita, con particolare riferimento alla dieta mediterranea, competenze comunicativo-relazionali e tecniche di base del counselling motivazionale.