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Allarme psicofarmaci, gli adolescenti ne consumano troppi senza prescrizione
Gli adolescenti consumano troppi psicofarmaci. È questo l’allarme che arriva dal XXIV Congresso nazionale della Società Italiana di Neuro-Psico-Farmacologia (Sinpf), tenutosi in questi giorni a Milano e Venezia. Stando agli psichiatri, questa categoria di medicinali, se inseriti all’interno di un percorso terapeutico completo, sono fondamentali per curare le malattie mentali anche nei giovani e nei giovanissimi. Molte patologie curate per tempo nei giovani, garantiscono loro un futuro. Invece, nel caso in cui questi farmaci sono usati con modalità scorrette possono generare ripercussioni negative. Proprio da questo quadro più che allarmante nasce la richiesta di sviluppare, su scala nazionale e insieme al Ministero della Salute, efficaci campagne di sensibilizzazione e informazione, oltre che specifiche azioni educazionali, anche con il coinvolgimento delle Istituzioni: dalla scuola, alla classe medica e alle famiglie.
Poco meno di 300 mila studenti delle scuole medie superiori, pari al 10,8% dei 15-19enni, hanno assunto psicofarmaci senza prescrizione medica nel corso del 2022. Un dato che bene inquadra lo stato di salute dei giovanissimi. “Da molti anni – hanno detto alla stampa i ricercatori dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Ifc) – denunciamo questo fenomeno. Gli psicofarmaci senza prescrizione medica rappresentano da sempre la categoria di sostanze psicoattive più utilizzata dai giovanissimi dopo alcol e cannabis”. Perlopiù, si tratta di farmaci per dormire, utilizzati soprattutto dalla ragazze (10,8% contro 4,9% dei coetanei). Minori prevalenze risultano per farmaci per l’attenzione/iperattività (quasi il 3,0%), per regolarizzare l’umore e per le diete (poco meno del 3% ciascuno), anch’essi usati maggiormente dalle ragazze: quasi il 4% contro l’1% dei coetanei”.
Ma per quale ragione i giovani fanno ricorso a questi medicinali? Innanzitutto si tratterebbe di farmaci troppo spesso disponibili in casa (42%), acquistati facilmente online tramite sui social network (28%), recuperati per strada (22%), sfuggendo così al controllo di adulti e medici. Colpisce il forte incremento in un solo anno degli studenti che ne riferiscono un uso quasi giornaliero rappresentando quasi una rassicurazione, che passa dall’1,1% nel 2021 all’1,9% nel 2022, così come l’alta percentuale di ragazzi che ne riferisce un uso per così dire “competente”, anche in questo caso soprattutto tra le ragazze. Se intorno al 5% degli utilizzatori riporta un generico consumo fuori prescrizione finalizzato allo sballo (era il 10% nel 2021), il 49% dei ragazzi che racconta di fare uso di farmaci per l’attenzione senza controllo medico sostiene invece di farlo con l’obiettivo di migliorare le proprie prestazioni scolastiche e il 64% di coloro che utilizza farmaci per le diete dice di farlo per migliorare il proprio aspetto fisico.