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Alzheimer: settembre, il mese della mobilitazione all’insegna dell’hashtag #Every3seconds.
PRESENTATO L’ULTIMO RAPPORTO MONDIALE DAL TITOLO “Lo stato dell’arte della ricerca sulla demenza”: sono 1.241.000 gli italiani che soffrono di demenza senile, e di questi circa la metà ha ricevuto la diagnosi di Alzheimer.
A livello globale la demenza colpisce 47 milioni di persone.
L’ultimo Rapporto Mondiale Alzheimer intitolato ‘Lo stato dell’arte della ricerca sulla demenza”, presentato dalla Federazione Alzheimer Italia, rappresentante per il nostro Paese di Adi – Alzheimer’s disease international, delinea la situazione attuale della ricerca nel campo delle demenze, che indaga quali siano le effettive azioni intraprese, le speranze, gli ostacoli. Il Rapporto evidenzia che nel 2018 la demenza è diventata una malattia da mille miliardi di dollari, è considerata la settima causa di morte in tutto il mondo e al momento non esiste ancora una cura.
Inoltre, molti Paesi non sono ancora dotati di strumenti diagnostici adeguati, di facile accesso agli studi clinici, di medici e ricercatori specializzati.
Dal rapporto emerge che ogni 3 secondi nel mondo una persona sviluppa una forma di demenza. Il mese di settembre è dedicato alla mobilitazione proprio all’insegna dell’hashtag #Every3seconds con screening gratuiti in alcune strutture del territorio nazionale.
In occasione della XXV giornata mondiale dell’Alzheimer, che si è celebrata venerdì scorso (21 settembre N.d.R.) anche quest’anno Centri Clinici e Associazioni dei familiari in tutto il mondo hanno celebrato la ricorrenza organizzando incontri con l’obiettivo di diffondere la conoscenza della malattia e sensibilizzare l’opinione pubblica.
In Italia, dall’Aquila a Ragusa sono stati eseguiti screening gratuiti sulla demenza al fine di dare ai cittadini la possibilità di prevenire il deterioramento cognitivo. Sono state, inoltre, fornite indicazioni sul trattamento delle demenze, sull’invecchiamento attivo e su come prendersi cura dei cari affetti da tale patologia.
Tanto le iniziative, tra le quali: presentazioni di libri e convegni, ma anche un aperitivo in musica nell’Auditorium dell’Università Cattolica di Roma
promosso dal Policlinico Gemelli e dall’Aima, l’Associazione italiana malattia di Alzheimer, svoltosi il 20 settembre. E’ stato un evento che oltre a richiamare l’attenzione sulle complesse problematiche legate all’Alzheimer, è stata anche occasione per raccogliere fondi destinati sia ad una borsa di studio per un giovane ricercatore che a sostenere un centro di ascolto in aiuto per i malati e le loro famiglie, dando informazioni sullo stato della ricerca e sulle terapie scientificamente valide. A condurre la manifestazione “M4M – Music for memory” il volto Rai Livia Azzariti.
La manifestazione ha visto la partecipazione di alcuni volti noti del mondo dello spettacolo tra i quali: Alessandro Haber, Luca Zingaretti alias il Commissario Montalbano e Elena Sofia Ricci protagonista di “Che Dio ci aiuti” un’altra famosa fiction di Rai 1. Nel suo intervento Elena Sofia Ricci ha spiegato che “Tutte le manifestazioni a favore della salute sono importanti. Io come donna, come cittadina, come madre e moglie penso sia necessario fare qualcosa in più. Noi regaliamo qualche sorriso, qualche emozione ma credo che anche una testimonianza che venga da noi che facciamo spettacolo ed entriamo nelle case delle persone tutti i giorni sia importante e mi sento di dover essere in prima linea”
Giulio Scarpati, il protagonista della fiction sempre targata Ria 1 “Un medico in Famiglia” ha letto alcuni passaggi del suo libro “Ti ricordi la casa rossa – Lettera a mia madre”, legato alla sua esperienza personale. “È importante che si parli di questa malattia – ha detto Scarpati – All’inizio si tende un po’ a nasconderla, a non accettarla, sia chi ne è colpito che i familiari. Arrivi a comprendere quello che accade solo quando è passato un bel po’ di tempo. È vero che è una malattia difficile da curare però se uno si “attrezza”, quel tempo insieme ti viene restituito, perché capisci che il contatto che puoi avere con la persona malata pian piano non c’è più e così almeno quel tempo non lo butti”.
L’attore ha anche ricordato che è importante anche avere un sostengo economico perché “è una malattia gravosa sul piano dell’assistenza. Io mi sono potuto permettere determinate cose ma per chi vive con un normale stipendio è molto pesante”
Per Scarpati è fondamentale la comunicazione di gesti comunicare “Le parole non hanno più senso – ha spiegato Scarpati -, volano via. Diventa molto più importante la comunicazione non verbale: un sorriso, una carezza, valgono molto di più”.
In Italia, circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari e 8 casi su 10 sono a carico delle famiglie.(http://www.epicentro.iss.it/problemi/alzheimer/aggiornamenti.asp)
“Per alleviare il loro peso la diagnosi precoce è decisiva – ha spiegato alla stampa Orazio Zanetti, primario del reparto Alzheimer dell’Irccs Fatebenefratelli di Brescia – perché permette di accoglierli in programmi di assistenza che consentano di sentirsi meno soli di fronte alla malattia e perché permette di dare avvio a un trattamento farmacologico con l’intento di rallentare il processo degenerativo di uno, due o tre anni”.
Le procedure sulle quali si può contare oggi sono: un accurato esame del paziente, tomografia, risonanza magnetica ed esami del sangue. Sono invece 25 i progetti di ricerca della rete di giovani ricercatori sostenuti da Airalzh Onlus e che utilizzano biomarcatori specifici, basati ad esempio sulla saliva, e di test specifici che analizzano il linguaggio.
Nell’ultimo studio, recentemente pubblicato sul BMJ, è stato ribadito quanto il rischio di demenza aumenta del 40% vivendo in città inquinate rispetto ad abitare in aree urbane poco trafficate.