Sempre di più le applicazioni dedicate al mondo della salute. Dopo il successo degli Activity Tracker, sono in arrivo nuovi accessori improntati al realizzo di analisi e diagnosi direttamente tramite il proprio smartphone o tablet e in tempi brevissimi. Un gruppo di ricercatori e ingegneri biomedici della Columbia Engineering, guidato da Samuel K. Sia, ne ha sviluppato uno dal costo contenuto e di piccole dimensioni, in grado di eseguire in un quarto d’ora un’analisi del sangue relativo a tre diverse malattie infettive (HIV e due tipi di Sifilide).
Il piccolo apparecchio riproduce tutte le funzioni meccaniche, ottiche ed elettroniche di un esame del sangue eseguito in laboratorio e, nello specifico, riesce ad eseguire il test Elisa (Saggio Immuno-Assorbente legato ad un Enzima), utile tra le altre cose, nella diagnosi dell’ AIDS, senza aver bisogno di energia supplementare a quella messa a disposizione dal proprio telefono.
Il dispositivo si collega direttamente al proprio device ed è stato testato recentemente in Ruanda, dove, all’interno di uno studio pilota, alcuni medici hanno esaminato il sangue di quasi cento tra pazienti e volontari, dimostrando che analisi una volta destinati ai laboratori possono essere eseguite con ottimi risultati anche da smartphone.
Samuel K. Sia ha studiato e trovato il modo per miniaturizzare questo apparecchio e consentire le sue analisi anche ai Paesi più poveri, “un passo avanti per trasformare l’assistenza sanitaria in tutto il mondo” le sue parole
“sappiamo che la diagnosi precoce e il trattamento delle donne incinte possono ridurre notevolmente le conseguenze negative per le madri e per i loro bambini”.
La produzione dell’apparecchio dovrebbe costare circa 30 euro ad unità, prezzo nemmeno paragonabile agli oltre quindicimila necessari ad acquistare un’apparecchiatura Elisa.Il congegno è già compatibile sia con i dispositivi iOS che Android e in Ruanda è stata dimostrata la sua facilità di utilizzo e la rapidità del risultato, promossa dalla quasi totalità di pazienti e operatori sanitari. “Aumentando il rilevamento delle infezioni da sifilide, potremmo essere in grado di ridurre i decessi per 10 volte”, dice l’ideatore, che sottolinea anche le potenzialità nella diagnosi e trattamento precoce dell’Hiv. “Siamo davvero entusiasti, e i prossimi passi saranno quelli di portare questo prodotto sul mercato nei Paesi in via di sviluppo”.
Importanza primaria, quindi, per migliorare l’attuale e precario stato di prevenzione dove ce ne è più bisogno e dove i macchinari tradizionali avrebbero costi proibitivi, ma in futuro si prevede l’estensione dei benefici dell’apparecchio anche per un uso “domestico” e rivolto quindi al mondo occidentale, dove congegni di questo genere segneranno probabilmente una svolta epocale nell’assistenza sanitaria.