Anedonia: il sintomo complesso della depressione che ha portato al suicidio il figlio di Lory Del Santo

anedonia

anedonia

Il figlio della show girl Lory Del Santo, si è suicidato a 19 anni a causa dell’anedonia, un sintomo di una patologia schizofrenica e di alcuni disturbi del tono dell’umore.
Secondo gli esperti è una condizione in cui il soggetto è completamente incapace di provare piacere da qualsiasi attività. Il disturbo è stato descritto per la prima volta nel 1897 dallo psicologo francese Ribot.
Diversi anni dopo Emil Kraepelin, psicologo e psichiatra tedesco, parlò dell’anedonia spiegando che la mancanza di affetti, la perdita di soddisfazione e vocazioni sono i primi sintomi con cui si manifesta spiegando che i suoi pazienti non avevano alcuna reale gioia nella vita.
L’anedonia oggi è considerato un sintomo complesso della depressione, ma anche della schizofrenia e viene trattata in base al disturbo diagnosticato.
Non è facile individuare la causa dell’anedonia perché dipende da un complesso unico e irriducibile di determinanti biologici, fattori psicosociali che interagiscono tra di loro nel corso della vita di ogni individuo. Da una serie di ricerche sperimentali è emerso che la causa fondamentale potrebbe essere genetica, sebbene in alcuni casi lo stress o i traumi e talora l’abuso di sostanze possono produrre lesioni funzionali e anche microstrutturali sulle aree corticali e compromettere così la capacità del cervello di mediare le ricompense.
Ospite al talk show “Verissimo”, condotto da Silvia Toffanin, in onda il sabato pomeriggio, Lory Del Santo, la scorsa settimana, ha raccontato per la prima volta il dramma che l’ha colpita ad agosto.
“Mio figlio Loren era nato prematuro – ha detto – già la sua nascita fu un miracolo. I medici mi dissero che ogni giorno di vita in più sarebbe stato un dono di Dio, alla fine è riuscito a crescere sano, senza alcun problema fisico: era alto più di un metro e novanta, era bello e in salute. I medici, però, mi avevano avvertito che ci sarebbero potute essere delle patologie nascoste. L’unica avvisaglia era il fatto che fosse un ragazzo molto introverso, che non amava uscire con gli amici. Non potevamo certo sapere, però, che fosse affetto da anedonia: non riusciva a provare sentimenti, la sua condizione era peggiorata da dicembre dello scorso anno e solo pochi giorni fa abbiamo scoperto come lui avesse sviluppato una doppia personalità. Faceva di tutto, però, per nasconderla”.
La Del Santo ha descritto il figlio come un ottimo studente e che non aveva mai dato nessun sospetto e “Anche se ce ne fossimo accorti, non ci sarebbe stata una cura, era una situazione praticamente irreversibile. Non riusciva più a prendere decisioni, accettava passivamente la vita, il suo cervello si è spento”.
Nicoletta Mele
Nicoletta Mele
Laureata in scienze politiche. Dal 2001 iscritta all’ Ordine Nazionale dei Giornalisti. Ha collaborato con testate giornalistiche e uffici stampa. Dopo aver conseguito il master in “ Gestione e marketing di imprese in Tv digitale”, ha lavorato per 12 anni in Rai, occupandosi di programmi di servizio e intrattenimento. Dal 2017 è Direttore Responsabile di Health Online, periodico di informazione sulla sanità integrativa.

1 Comment

  1. Andrea ha detto:

    Nel mio caso l’anedonia è venuta a causa di un farmaco antidepressivo e non è mai andata via neanche dopo la sospensione.
    E come me ci sono tanti altri ragazzi con anedonia persistente/permanente indotta da farmaci antidepressivi.
    Il farmaco mi ha praticamente ucciso dentro,e ha spazzato via qualsiasi molecola chimica di felicità e di piacere.
    È la peggior cosa che un essere umano possa avere.
    È veramente dura da vivere,sono morto dentro,e non c’è nulla che dia sollievo.