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Ansi a Bruxelles: l’importanza del dialogo con il Parlamento Europeo per il riconoscimento delle libere professioni
Il vice presidente Luciano Dragonetti “Riconoscimento di un’identità istituzionale per le libere professioni e l’introduzione dei codici Ateco per il Promotore ed Informatore Mutualistico, figura rilevante nell’ambito del terzo settore e della mutualità”.
Una delegazione del Coordinamento delle Libere Associazioni Professionali (CoLAP), della quale ha fatto parte anche l’Associazione Nazionale Sanità Integrativa e Welfare (ANSI), rappresentata dal Vicepresidente Luciano Dragonetti, ha recentemente partecipato ad un importante incontro di 3 giorni, presso il Parlamento Europeo a Bruxelles dove si è discusso delle istanze dei professionisti associativi con le Istituzioni europee. Il vice presidente ANSI Luciano Dragonetti spiega di cosa si è discusso, delle richieste e di quali siano i progetti per il futuro.
Dottor Dragonetti, cosa ha rappresentato questo incontro?
“Una grande opportunità per la categoria delle libere professioni, che essendo una parte considerevole del PIL, va tutelata ed eguagliata alle professioni ordinate in collegi o albi. Per noi, essere stati presenti al Parlamento Europeo è stato un traguardo. Siamo iscritti da 5 anni al Registro per la Trasparenza dell’ Unione Europea della quale rispettiamo il codice di condotta e verso il quale ci impegniamo ad operare. Grazie alla collaborazione instaurata con il Colap – Coordinamento libere professioni, l’incontro è stato finalizzato: doveroso per me ringraziare l’amica Emiliana Alessandrucci, donna di grande spessore e credibilità, una vera condottiera e degna rappresentante di 200 associazioni di professionisti”.
Libera concorrenza e promozione delle professioni sono stati i temi discussi in sede europea nel corso di una tavola rotonda sulle libere professioni. Quali sono state le vostre richieste e quali gli impegni presi dal Vice presidente del Parlamento europeo, Fabio Massimo Castaldo?
La richiesta principale è stata quella di un maggior riconoscimento della categoria delle libere professioni, che svolgono lavori di grande responsabilità, come lo è per tutte quelle ordinate in albi specifici. Nello specifico: una maggiore tutela del settore e l’introduzione di linee chiare che non creino sovrapposizione con le assicurazioni, la continuità degli incentivi fiscali per permettere alle famiglie di mantenere alto l’interesse ed una disciplina che identifichi anche il Promotore ed Informatore Mutualistico, professione che ha una rilevanza sociale molto forte ma non tutelata dal punto di vista assistenziale e previdenziale, come figura rilevante nell’ambito del terzo settore e della mutualità.
Intelligenza artificiale e le competenze digitali nel settore Salute è stato il tema di un convegno al quale ha partecipato la delegazione. Cosa ne è scaturito?
“L’intelligenza artificiale e la competenza digitale sono stati due dei temi trattati nel corso del convegno che si è svolto il terzo e ultimo giorno. Noi riteniamo che la tecnologia, cosi come l’invecchiamento della popolazione ed i crescenti costi dei servizi sanitari mondiali, non possono essere fermati ma studiati, elaborati e la professionalità medica deve adattarsi alle nuove competenze digitali. II timore da parte del mondo medico è che l’Intelligenza Artificiale possa far perdere il loro valore. Non è così. Nonostante l’evoluzione della medicina e della diagnostica ci sarà sempre spazio per il ruolo professionale del medico e questo vale anche per le altre professioni. La paura va affrontata con lo studio e la capacità di rinnovamento e per far questo occorre formare, per il futuro, professionisti che oltre la materia si formino su temi come la comunicazione e il change management”.
Quanto è importante il confronto con le Istituzioni e le altre realtà comunitarie?
“I 3 giorni al Parlamento Europeo mi hanno fatto capire che la visione delle cose dall’Europa è diversa, appare più operativa e collaborativa con i rappresentanti delle diverse forze politiche. Oggi posso dire consapevolmente che il confronto ha un grande valore, la scelta degli interlocutori è fondamentale e devo dire che il Vice presidente Fabio Massimo Castaldo, mostrando attenzione alle libere professioni, mi ha riconciliato con fiducia verso la sfera politica. E’ comunque necessaria una maggiore collaborazione anche con la politica interna, questo aiuterebbe la legislazione ad essere maggiormente coerente e tutelante”.
Proprio il 13 novembre scorso, la Commissione Sanità del Senato ha approvato 14 ordini del giorno, tra i quali uno relativo alla Sanità Integrativa che prevede, oltre a definire un testo Unico per tutte le forme di sanità e realizzare un pilastro unico di sanità integrativa, anche affidarne anche gli enti pubblici la gestione. Cosa ne pensa?
“Abbiamo partecipato attivamente sia come ANSI che come Mutua MBA alle indagini conoscitive sui Fondi sanitari, audizioni promosse dalla XII commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati. Riteniamo che il riordino sia necessario, delimitare i perimetri e stabilire con chiarezza vigilanze e controllo sia fondamentale. Il timore, come successo in passato, è quello che non si prendano in considerazione tutti gli ambiti e tutti gli attori coinvolti. Legiferare è una responsabilità e lo Stato deve farlo coinvolgendo tutti coloro che oggi, facendosi carico con propri mezzi intellettuali e finanziari, hanno riordinato una sanità ed una assistenza che è arretrata e crea disuguaglianze territoriali e limita l’accesso alle cure. Grazie alle riforme di welfare molti lavoratori possono avere una copertura sanitaria ma dobbiamo cominciare a pensare a chi domani si ritroverà senza questa copertura, in pensione e con la metà del reddito. Saranno le società di Mutuo Soccorso, che noi rappresentiamo, a poter accogliere queste persone ed assisterle per tutta la vita. Per questo motivo e’ importante un dialogo continuo tra le Istituzioni e gli enti della Mutualità. Siamo quindi per stabilire delle regole chiare, per la vigilanza ed il controllo, ma tutto nel rispetto di chi oggi ha dato una speranza agli italiani e continuerà a farlo, nel principio mutualistico che opera da oltre 150 anni , prima delle assicurazioni di stato, prima delle pensioni, prima dei servizi sanitari, prima delle scuole di formazione e ben prima del codice civile”.
Dialogo e collaborazione per il riconoscimento di un’identità istituzionale della categoria delle libere professioni è stato l’obiettivo dell’incontro presso la sede Europea.
Dott. Dragonetti, a conclusione dell’incontro, progetti per il futuro?
“Con il Vice presidente del Parlamento Europeo Castaldo si è discusso di azioni volte ad un dialogo con commissioni dedicate e perché no, anche con ordini o associazioni equivalenti di altri paesi europei. Sono previste altre tappe, analisi delle istanze, studio e confronto. In questa occasione abbiamo incontrato molti illustri nomi dell’economia e della politica che ci hanno ascoltato e con i quali avvieremo un serrato dialogo. Il nostro obiettivo e’ che le professioni rappresentate dal Colap raggiungano una identità istituzionale ed un riconoscimento. E’ fondamentale l’istituzione di codici Ateco specifici in quanto consentono l’identificazione della professione. E’ tempo di agire, siamo determinati a farlo. La crescita del nostro paese passa, in buona parte, anche dal nostro impegno”.