Le Marche hanno avviato due Centri regionali per l’ autismo nell’età evolutiva e in quella adulta, per promuovere la piena integrazione sociale.
Le Marche hanno avviato due Centri regionali per l’ autismo nell’età evolutiva e in quella adulta. E’ stato ufficialmente richiesto il previsto parere alla Commissione assembleare per condividere criteri, modalità e finalità. La struttura per l’età evolutiva, già operante dal 2002 presso l’Azienda ospedaliera Marche Nord (U.O. Neuropsichiatria infantile), viene formalmente riconosciuta, mentre quella per gli adulti viene costituita presso il Distretto sanitario di San Benedetto del Tronto (Unità multidisciplinare per l’età adulta).
“Saranno due punti di riferimento specialistici regionali per accedere a una serie di servizi della rete territoriale”, ha fatto sapere il presidente Luca Ceriscioli chiarendo che le Marche saranno la prima tra le Regioni italiane a dotarsi di una normativa organica sui disturbi dello spettro autistico con la legge regionale 25/2014. “Saranno promosse – ha proseguito – ora la piena integrazione sociale, scolastica e lavorativa di queste persone, riconoscendo l’autismo come patologia altamente invalidante che richiede una presa in carico a 360 gradi”.
Secondo il presidente, dunque, “la necessità di istituire i due Centri parte dal presupposto che i bisogni assistenziali per l’autismo possano essere più efficacemente gestiti in un percorso dedicato e strutturato, con personale formato e servizi specifici”.
Per l’avvio dei due Centri la Regione ha destinato 500 mila euro (250 mila a struttura), mentre dal 2018 l’attività verrà finanziata attraverso il Fondo sanitario. Recenti dati segnalano un’incidenza dell’autismo attorno a 4-5 casi ogni 10 mila, mentre per la fascia corrispondente alla scuola elementare il dato sale sopra il 7 su 10 mila. Colpisce in prevalenza i maschi, quasi dalle tre alle quattro volte in più rispetto alle femmine. Nelle Marche (dati epidemiologici Centro regionale autismo presso l’Azienda ospedaliera Marche Nord a Fano), nella fascia di popolazione di età compresa tra 0 e 18 anni, si possono stimare 840-980 soggetti con disturbo generalizzato dello sviluppo, di cui 304 con autismo, con o senza ritardo mentale.
Che cos’è l’autismo e quali sono le cause? L’autismo è una malattia incurabile meglio nota come “sindrome dello spettro autistico”. Tale sindrome riguarda tutta la morfologia della persona, e interessa ogni aspetto di sessa. Ciascun individuo affetto da autismo è unico nel suo genere perché esistono infinite combinazioni di questa sindrome. Nella cultura generale viene considerata come autismo infantile lieve quella condizione in cui si trova un bambino che a due anni non ha la capacità verbale e presenta vere difficoltà nei movimenti e nei riflessi. Nella sostanza i sintomi dell’autismo sono infiniti e la maggior parte non sono percepibili immediatamente.
A livello internazionale esistono strumenti particolari, le cosiddette “scale di valutazione”, le quali attraverso precisi indicatori consentono alla medicina di rilevare dati e individuare la sindrome. Servono proprio a questo i centri specializzati a cui i genitori possono rivolgersi per comprendere meglio e in modo più approfondito la sindrome del proprio figlio. L’autismo infantile in un bambino di circa due anni si manifesta mediante la difficoltà a cogliere lo sguardo di chi parla, il movimento di mani e piedi senza scopo apparente e la ripetitività dell’esecuzione di alcune attività.
Ancora oggi è difficile definire con precisione le cause dell’autismo. Tuttavia, alcune recenti ricerche scientifiche dimostrano che esso deriva da svariati fattori, tra cui la combinazione di fattori genetici. Inoltre è stato dimostrato che una combinazione particolare di 7 geni determina una predisposizione al disturbo. La predisposizione insieme a cause esterne (ad esempio una malattia infettiva) possono determinare l’insorgenza della sindrome.