Il capitano della Fiorentina, Davide Astori, è stato trovato morto, a causa di un arresto cardiaco.
Doveva essere una domenica all’insegna della gioia calcistica che come ogni settimana vede le tifoserie delle squadre italiane sostenere i propri idoli ed invece si è trasformata in una domenica di lutto nel mondo del calcio.
Erano le 9.30 del mattino quando la notizia della morte, a soli 31 anni del capitano della Fiorentina e difensore della Nazionale italiana Davide Astori, è rimbalzata in rete. Astori al momento del decesso si trovava in albergo ad Udine per disputare la partita Udinese- Fiorentina. La morte del giovane calciatore, in attesa dell’autopsia, è stata provocata da un arresto cardiocircolatorio.
La morte cardiaca improvvisa può colpire chiunque e in qualunque momento.
Ogni anno oltre 50mila italiani sono colpiti da arresto cardiaco improvviso. Ogni minuto che passa dall’arresto, cala dell’8% la probabilità di sopravvivenza. Per questo chi avverte sintomi da infarto non può limitarsi ad andare in ospedale. Deve chiamare immediatamente il 118 per avere così il 40% di probabilità in più di salvarsi. (fonte Ansa).
La causa più frequente di arresto cardiaco è la cosiddetta fibrillazione ventricolare, che di solito è provocata da un infarto cardiaco. La fibrillazione ventricolare è un grave disturbo del ritmo cardiaco in cui i ventricoli non sono più in grado di pompare sangue nella circolazione. Normalmente la fibrillazione ventricolare si può interrompere con la defibrillazione.
Le persone colpite da arresto cardiaco perdono rapidamente coscienza e non respirano più. Un intervento tempestivo è fondamentale per salvare la vita. Le azioni principali sono quelle di chiamare i soccorsi e intervenire con il defibrillatore in grado di rinormalizzare il battito cardiaco, salvando così la vita al paziente. Al paziente vengono applicati degli lettrici al torace e si provoca un impulso di corrente opportunamente dosato destinato a riportare in equilibrio l’attività elettrica cardiaca, per cui il cuore ricomincia a battere normalmente.
Il primo campanello d’allarme è il dolore toracico quindi se ci troviamo di fronte ad una persona che accusa dolore al petto o perdita di coscienza è necessario chiamare immediatamente il 118.
Il decesso di Davide Astori purtroppo non è un caso isolato, altri 3 calciatori negli ultimi anni sono morti per arresto cardiaco durante una gara calcistica in campionato. Si tratta di Patrick Ekeng, Bernardo Ribeiro (entrambi di 26 anni) e l’italiano Samuele Cianci (21 anni).
Secondo i dati raccolti dalla Fondazione Giorgio Castelli Onlus, in Italia negli ultimi anni si sono registrate di più di mille morti cardiache improvvise, in oltre il 70% dei casi tra gli sportivi amatoriali.
E’ possibile prevenire e in che modo? Nel 2016 a Milano è stato creato, con la collaborazione di Paolo Zeppilli, direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, un centro avanzato di cardiologia, un polo di riferimento nazionale per gli sportivi professionisti e per tutti coloro che intraprendono o svolgono attività sportiva a livello amatoriale.
Per gli esperti lo sport fa bene, fa male quando si ha un problema cardiaco riconosciuto. Imparare a riconoscere cardiopatie cardiache silenti in maniera o poco sintomatiche con minima alterazione dell’elettrocardiogramma.
Nella speranza che fatti tragici come quelli accaduti ieri non si verifichino più ed in attesa di sapere i risultati dell’autopsia sul corpo di Davide Astori, anche Mutua Mba, società di mutuo soccorso, si unisce nel dare le condoglianze alla famiglia del giovane campione italiano.