“Clicca il neo” è un progetto per la diagnosi precoce dei tumori cutanei, sviluppato dal Centro Studi Gised e sostenuto dalla LILT.
Risparmio di tempo e denaro per una diagnosi precoce e una rapida valutazione da parte dello specialista con un solo click dal proprio telefono cellulare. È questo il risultato emerso dallo studio sperimentale condotto in Ats Bergamo, che permette di identificare lesioni sospette con un’App, effettuando l’auto-esame della pelle in maniera sicura, veloce ed efficace. Si chiama “Clicca il Neo” ed è il progetto di teledermatologia – in fase di sperimentazione con una durata prevista di 3 anni a partire dal mese di ottobre scorso – per la diagnosi precoce dei tumori cutanei, sviluppato e coordinato dal Centro Studi Gised e sostenuto da LILT grazie a Fondazione Credito Bergamasco.
Il primo passo è scaricare, gratuitamente per tutta la durata della sperimentazione, l’applicazione sul proprio smartphone, scattare una foto di macchie o lesioni sospette e inviare l’immagine direttamente all’esperto, che nel più breve tempo possibile invierà la risposta. La classificazione, online e specialistica, si basa su tre possibili risultati: lesione non a rischio, sospetta o altamente sospetta.
Ogni risposta viene fornita online. La scelta del dermatologo è lasciata all’utente e non è prevista dal progetto.
“Per tutte le lesioni classificate come sospette o altamente sospette viene consigliata una visita di conferma specialistica e l’eventuale asportazione chirurgica – ha spiegato nella nota stampa il dott. Luigi Naldi, coordinatore del progetto “Clicca il Neo” – Sono convinto che questo progetto, nato dalla volontà di semplificare il meccanismo della prevenzione, potrà dimostrare di essere efficace e spero possa coinvolgere una platea di soggetti sempre più vasta e sempre più determinata a prendersi cura della propria salute”.
Un progetto che al suo esordio ha coinvolto i dipendenti di ATS Bergamo. Dal 10 ottobre 2016 al 3 febbraio 2017, attraverso 423 visite, sono state individuate 25 lesione sospette da trattare con piccoli interventi ambulatoriali. I dipendenti di Ats Bergamo sono stati successivamente ripartiti in due gruppi: 211 soggetti a cui è stato chiesto di usare l’App e 213 persone che invece hanno fatto ricorso allo screening tradizionale.
Il livello di accuratezza è risultato equivalente, con un punto in più per l’App: chi l’ha utilizzata, ha risparmiato tempo e denaro.
“È uno strumento di valore – ha detto nella nota stampa Mara Azzi, direttore generale di ATS Bergamo – perché sfrutta le competenze ma sviluppa anche la consapevolezza, la responsabilizzazione verso la propria salute”.
La tecnologia è sempre più vicina alla tutela della salute: prevenzione e diagnosi precoce sono strumenti fondamentali per combattere le neoplasie e da oggi hanno un nuovo alleato.
“Il valore della prevenzione – ha commentato la dott.ssa Mara Azzi – è la differenza tra quello che si spenderebbe in caso di diagnosi tardiva, al netto della sofferenza che provoca al paziente, che è il vero valore della prevenzione. La diagnosi precoce, nell’ipotesi migliore che non ci siano melanomi, quando la lesione è sospetta viene asportata con intervento poco invasivo in day hospital e esame istologica, costa da 1.000 a 1500 euro. Al contrario, in caso di diagnosi tardiva, quando il melanoma è già in stato avanzato, si parla di costi per le cure chemioterapiche e assistenza di costi che arrivano a 200 mila euro all’anno. Tra tutte le malattie cutanee, il melanoma rappresenta una delle cause principali di mortalità, con un’incidenza crescente di anno in anno, ma gli interventi di educazione e screening possono costituire un mezzo fondamentale di prevenzione e diagnosi precoce. Per questo credo molto in ‘Clicca il Neo’, progetto che con la sperimentazione condotta in Ats ha dimostrato come le nuove tecnologie degli smartphone possano essere impiegate per documentare le problematiche cutanee e, in particolare, l’insorgenza o sviluppo di neoformazioni sospette. Tutto questo, unito alle potenzialità della rete, permette una rapida valutazione da parte dello specialista riducendo le liste d’attesa e indirizzando i pazienti più a rischio alla visita specialistica”.
Accanto allo studio che coinvolge i dipendenti della ATS, il programma “Clicca il Neo” prevede, nell’arco di un anno a partire da marzo 2017, l’attivazione di un intervento educativo sul riconoscimento di lesioni pigmentarie sospette rivolto solo a tutti i cittadini residenti nella provincia di Bergamo, con la divulgazione di materiali pubblicitari in luoghi pubblici come autobus e farmacie, incentivando lo screening mediante l’App. In pratica, sarà data la possibilità al pubblico di inviare immagini di lesioni sospette tramite la App o il collegamento al sito www.cliccailneo.it, insieme ad altre informazioni generali utili per inquadrare il tipo di lesione. Ai primi 350 soggetti che utilizzeranno il servizio sarà proposta una valutazione clinica diretta e gratuita dell’intera superficie cutanea da parte di uno specialista. La visita avverrà in cieco rispetto alla valutazione online e avrà lo scopo di studiare l’efficienza della ricerca di lesioni sospette da parte del soggetto e l’accuratezza del sistema di tele-dermatologia, rispetto alla visita specialistica diretta.