Se c’è una cosa che questa estate non manca sono proprio i virus. Dopo esserci letteralmente abituati a SARS-CoV-2 e aver appreso tutto (o quasi) quello che c’era da sapere sul vaiolo delle scimmie, sul fronte clinico e sanitario approda un altro pericolo per la salute dell’uomo: langya. Si tratta di un nuovo virus, appartenente al genere Henipavirus, scoperto sempre in Cina e che al momento avrebbe infettato circa 35 persone. Come riportano le agenzie di informazione, il primo caso è una donna di 53 anni ricoverata a fine 2018. Da allora il monitoraggio della nuova malattia ha individuato altri 34 contagi. Il virus sembra provenire dai pipistrelli o dal toporagno. Ancora non sarebbe del tutto chiaro se i 35 contagiati hanno contratto tutti l’infezione dagli animali, ma per il momento sembrerebbe che tra loro non ci sia stato alcun legame. Non dovrebbe quindi esserci stata trasmissione da uomo a uomo.
Nessuna delle persone infettate ha perso la vita e, cosa decisamente fondamentale, il virus è stato isolato in Cina e al momento l’Organizzazione mondiale della sanità guarda con sospetto a questo patogeno per la sua familiarità con virus ad alta letalità. Langya causa febbre, tosse e stanchezza, perdita dell’appetito, ma compromette anche reni e fegato. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, gli Henipavirus possono causare gravi malattie negli animali e nell’uomo e sono classificati con un livello di biosicurezza 4, con tassi di mortalità compresi tra il 40 e il 75%.
Ad oggi non esistono terapie o vaccini specifici contro gli Henipavirus zootici (di provenienza animale). Dal 2021 però è possibile affidarsi a un vaccino usato negli animali che combatte una delle sei specie di henipavirus (il virus Hendra) che può causare patologie gravi nei cavallie nell’uomo. Contro il virus Nipah sono in fase di sperimentazione alcune terapie (monoclonali). Per prevenire il contagio andrebbero prese in considerazione alcune misure standard di prevenzione: utilizzare guanti e dispositivi di protezione durante la manipolazione di animali malati, durante le procedure di macellazione, evitando il più possibile di entrare in contatto con animali che si sospetta siano infetti, evitare il contatto stretto con persone infettate dal virus.
Nell’ambito delle sue attività di intelligence sulle epidemie, l’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, sta monitorando attentamente l’insorgenza di infezioni da agenti patogeni umani emergenti, compresi i virus del genere Henipavirus. A seguito del rilevamento in Cina di un henipavirus precedentemente sconosciuto e filogeneticamente distinto e sulla base delle limitate informazioni attualmente disponibili, l’ECDC fa sapere che il rischio per i cittadini dell’Unione Europea che visitano o risiedono nelle province cinesi di Shandong e Henan, dove è stato isolato il virus, è molto basso. Allo stesso modo, il rischio di infezione per i cittadini in Europa è considerato molto basso.