Una nuova app permette una rilevazione del dolore del neonato ed una contemporanea misurazione della saturazione di ossigeno, della frequenza cardiaca e della frequenza respiratoria.
Neonatologi, ingegneri e matematici insieme per la realizzazione di un progetto innovativo in campo pediatrico.
E’ stato presentato al Congresso Internazionale di Ricerca Bioinformatica (ICBRA 2017) di Barcellona ed ha ricevuto il Premio come migliore contributo scientifico, il progetto italiano con tecnologia wireless tramite app e smartphone che permette una rilevazione oggettiva del dolore neonatale ed una contemporanea misurazione della saturazione di ossigeno, della frequenza cardiaca e della frequenza respiratoria. L’invenzione è nata dall’idea della dottoressa Emilia Parodi della Neonatologia dell’ospedale Mauriziano di Torino (diretta dal dottor Mario Frigerio), in collaborazione con l’Istituto Superiore Mario Boella di Torino.
Con questo innovativo sistema il neonato non sentirà nessun fastidio perché il tutto avviene attraverso la videoregistrazione del volto e delle smorfie facciali con una telecamera posta in prossimità dell’incubatrice (per i neonati ricoverati in Terapia Intensiva) o del fasciatoio, su cui vengono eseguite le procedure dolorose come i prelievi di sangue per i neonati non prematuri. Il medesimo algoritmo potrà essere facilmente implementato per utilizzo attraverso app e smartphone al letto del piccolo paziente in ospedale o addirittura a domicilio dai genitori, qualora i bambini necessitassero di un monitoraggio particolare.
E’ stato messo a punto questo progetto proprio per facilitare i medici ad interpretare l’entità del dolore dei neonati, soprattutto quelli nati prima del termine e ricoverati in Terapia Intensiva, che vista la loro incapacità di comunicare verbalmente rappresentano purtroppo una categoria di pazienti pediatrici spesso sottoposti a procedure dolorose. Fino ad oggi i medici e gli infermieri pediatrici si basavano sulle scale algometriche nella rilevazione del dolore del neonato. Dati di letteratura hanno evidenziato nel tempo che i professionisti hanno delle difficoltà ad applicare la valutazione del dolore secondo le scale “tradizionali” nella pratica clinica-assistenziale quotidiana. Inoltre, il reale impiego delle scale algometriche risulta estremamente ridotto (un uso sistematico è riportato solo nell’11-35% delle Terapie intensive neonatali). Le criticità maggiori sono legate alla scarsa oggettività e ripetibilità della valutazione, strettamente dipendente dall’esperienza dell’operatore sanitario e dal numero di parametri che è necessario monitorare contemporaneamente, e dal dispendio di tempo che l’esecuzione di questa pratica comporta per il clinico.
“Monitorare la frequenza cardiaca e respiratoria con tecnologia wireless – si legge nella nota – contribuirà notevolmente al benessere del neonato che verrà finalmente “liberato” da fili e sensori, che, oltre a lesionare la pelle fragile del bimbo molto piccolo, possono limitare il contatto fisico con la mamma ed il papà. Speriamo, inoltre, che lo sviluppo di strumenti pratici per una valutazione oggettiva, ripetibile e rapida del dolore (tramite app e smartphone), possa contribuire ad aumentare le conoscenze teoriche sull’argomento ed a diffondere questa irrinunciabile pratica assistenziale nelle divisioni di Neonatologia”.