Dal Politecnico di Zurigo arriva una siringa in miniatura, che permette di estrarre il contenuto di una cellula senza distruggerla.
I ricercatori del Politecnico di Zurigo hanno costruito la siringa più piccola del mondo, l’unico strumento che permette di estrarre il contenuto di una cellula senza danneggiarla. E’ stata realizzata dai ricercatori del Politecnico di Zurigo. Questa mini siringa, secondo quanto riportato dalla Cell, permette di studiare le differenze individuali tra le cellule, identificando i loro profili molecolari e aprendo nuove frontiere per la biologia.
Si potrà così estrarre materiale dalle cellule coltivate in provetta, e si potranno analizzare i rapporti di ogni singola cellula con quelle vicine. I metodi tradizionali non permettevano questo questa tipologia di indagine. Le analisi molecolari richiedono la separazione delle cellule, e quindi la loro distruzione. Invece, le cellule da cui vengono estratte le molecole, infatti, restano vive, ed è quindi possibile studiare la stessa cellula più volte, per analizzare l’Rna, e le proteine.
L’ago è microscopico e può essere controllato in modo preciso, sia per raccogliere il contenuto del nucleo sia per raccogliere il fluido intracellulare che circonda il nucleo, cioè il citoplasma.
La siringa è stata costruita sulla base di un sistema di microiniezione già sviluppato dal Politecnico di Zurigo, il FluidFM, che permette di iniettare sostanze nelle singole cellule. I ricercatori hanno modificato il sistema in modo da permettergli anche di aspirare materiale, oltre che iniettarlo.