Il nuovo virus dell’influenza è già arrivato: per i medici sarà più pesante del previsto e invitano a vaccinarsi.
L’influenza è una malattia infettiva provocata da un virus dotato di una caratteristica particolare, per cui ogni anno la sua struttura si modifica ed è come “nuovo”. Per questo il nostro organismo non è in grado di riconoscerlo, o lo riconosce solo parzialmente. E così ogni anno si diffonde una nuova epidemia, più o meno pesante dell’anno precedente, e che coinvolge più o meno persone proprio in relazione a quanto il virus è diverso da quelli che lo hanno preceduto.
Anche quest’anno, con un po’ di anticipo, è arrivato il nuovo virus influenzale: è del ceppo A/H3, e minaccia di colpire sei milioni di italiani, soprattutto tra i 50 e i 60 anni. I medici di famiglia, nel corso del congresso nazionale della FIMMG svoltosi pochi giorni fa, hanno lanciato l’allarme, e invitato gli italiani a vaccinarsi.
Il virus è arrivato dalla Libia: è stato infatti isolato a fine agosto, in un bambino marocchino, giunto in Italia con il gommone, in uno dei tanti viaggi della speranza. Ed è proprio il grande anticipo con cui è arrivato il virus, che fa presagire che ci sarà una grande diffusione della nuova influenza.
Poi, come ha spiegato alla stampa Tommasa Maio, segretario nazionale FIMMG Continuità assistenziale, che tra l’altro si occupa dei piani vaccinali, “i virus A/Hong Kong (H3N2) e B/Brisbane, isolati dall’Istituto superiore di sanità, contengono piccole mutazioni che predispongono a una maggiore circolazione dell’influenza. Questo perché né i bambini, né le persone a rischio che solitamente si vaccinano possiedono gli anticorpi che fungono da barriera alla malattia”.
I sintomi sono quelli classici dell’influenza: infezione delle vie respiratorie, quindi tosse e mal di gola, febbre, mal di testa e dolori alle articolazioni. Ma non va sottovalutata: secondo i dati dell’ISS, ogni anno, per le complicazioni dell’influenza, come polmonite e broncopolmonite, muoiono circa ottomila persone, soprattutto anziani.
Gli italiani che si vaccinano sono sempre meno: il 20% circa, tra gli anziani il 50% (pochi anni fa erano il 70%), a causa forse dei falsi allarmi sulle presunte contaminazioni di alcuni lotti due anni fa, e di informazioni controverse che spesso girano su internet
“Quest’anno è più che mai necessario vaccinarsi per tempo, soprattutto se si appartiene a una categoria a rischio: ultrasessantacinquenni, diabetici, immunodepressi, cardiopatici, malati oncologici, donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza, solo per citare quelle più numerose”, ha aggiunto la dott.ssa Maio. Il vaccino è consigliato anche per i bambini, visto che l’influenza da 0 a 4 anni colpisce 10 volte più che tra gli anziani, 8 tra i 5 e i 14 anni.
L’invito a vaccinarsi è arrivato anche da Walter Ricciardi, presidente dell’Iss, che nel corso di una intervista a Quotidiano Sanità, ha confermato che “dai dati che ci arrivano, quest’anno ci sono state due mutazioni che rendono i virus influenzali più aggressivi”.
Per le categorie a rischio, e per chi assiste i pazienti a rischio, il vaccino antinfluenzale è somministrato gratuitamente dai medici di famiglia nei loro studi. Tutti gli altri possono acquistarlo in farmacia. La protezione del vaccino inizia due settimane dopo l’inoculazione e dura circa sei/otto mesi, per poi declinare. Anche per questo (oltre che per la variazione dei ceppi in circolazione) è necessario ripetere la vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale.
Il Ministero della Salute ha inoltre pubblicato la circolare “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2016-2017”, contenente, tra le altre cose, alcune raccomandazioni per evitare di ammalarsi.
La trasmissione del virus dell’influenza si può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Per questo, lavarsi spesso le mani gioca un ruolo fondamentale nel limitare la diffusione dell’influenza: sebbene tale gesto sia sottovalutato, rappresenta sicuramente l’intervento preventivo di prima scelta, ed è pratica riconosciuta, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli ospedali.
L’ECDC (Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie) ha formulato quattro raccomandazioni:
1)lavare le mani o, in assenza di acqua, utilizzare gel alcolici
2)coprire naso e bocca quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti usati e lavarsi le mani
3)rimanere a casa quando si sia affetti da malattie respiratorie febbrili, specie in fase iniziale
4)usare mascherine quando chi è affetto da sintomi influenzali si trovi in ambienti sanitari quali gli ospedali.
Per maggiori informazioni, visitate il sito del ministero della Salute, o il portale Osservatorio Influenza.