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È “Arturo” la nuova variante del Covid identificata a Pavia
Non si può restare tranquilli, non con il Covid. Dopo Bythos, la sottovariante Covid-19 inserita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nella lista di Omicron 5 tenendola sotto stretto monitoraggio per caratteristiche di maggiore trasmissibilità e fuga immunitaria, è stata identificata a Pavia la variante Covid XBB.1.16 denominata “Arturo”. A ufficializzare la notizia è stato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso: “Al momento – ha commentato – non sono presenti notizie di altre identificazioni di “Arturo” a livello italiano. Abbiamo prontamente avvisato il Ministero della Salute e i nostri laboratori sono in continuo contatto con l’Istituto Superiore di Sanità, con il quale collaborano alla sorveglianza nazionale”. L’identificazione è avvenuta a cura del team di ricercatori di Fausto Baldanti, direttore dell’Unità di microbiologia e virologia dell’Irccs San Matteo di Pavia, attraverso lo screening attivo presso l’ospedale che include sia pazienti ricoverati sia i pazienti che accedono al Pronto soccorso.
Il Centro europeo per il controllo delle malattie infettive Ecdc nel report del 23 marzo non ha ancora associato la variante a caratteristiche di maggior impatto né sulla gravità, né sulla capacità di infettare. Al momento l’èquipe sta valutando la situazione.
Ad oggi tuttavia sono quattro le regioni considerate «a rischio alto» a causa di non poche allerte di resilienza. Una di queste è in realtà una regione che risulta «non valutabile» e, di conseguenza, viene equiparata alla fascia più alta. Undici regioni sono a rischio moderato – di cui quattro a causa di molteplici allerte di resilienza – mentre cinque sono classificate a rischio basso. Resta sostanzialmente stabile l’incidenza settimanale dei nuovi casi Covid a livello nazionale. Tra il 7 e il 13 aprile si sono registrati 37 contagi ogni 100mila abitanti, contro i 34 della settimana precedente. In calo l’indice Rt calcolato sui casi sintomatici, che passa da 1,00 a 0,97, al di sotto della soglia epidemica. Diminuisce, seppure lievemente, anche l’indice trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero, che scende da 0,97 a 0,91. Sono questi i dati contenuti nel monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss) sull’andamento del Covid in Italia. In relazione alle ospedalizzazioni, resta stabile il tasso di occupazione delle terapie intensive, che passano dallo 0,9% del 6 aprile allo 0,8% del 13 aprile. Aumenta invece il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale, che sale dal 3,8% al 4,2%.