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L’attività fisica come farmaco contro le malattie
L’ attività fisica non solo aiuta a mantenerci in forma, ma è fondamentale per la salute del nostro organismo perchè riduce il rischio di ammalarsi di cancro, di soffrire di molte altre patologie e di condizioni croniche importanti.
Se il medico prescrivesse l’ attività fisica come si fa per un farmaco?
In diversi Paesi del mondo gli specialisti si impegnano a stimolare le persone ad essere più attive perché i sani stili di vita e la cultura della corretta alimentazione sono le principali azioni di prevenzione primaria. La stessa promozione avviene in Italia.
L’esercizio fisico, infatti, non solo aiuta a mantenerci in forma, ma è fondamentale per la salute del nostro organismo perchè riduce il rischio di ammalarsi di cancro, di soffrire di molte altre patologie e di condizioni croniche importanti, tra cui le malattie cardiache coronariche, ictus, ipertensione, diabete di tipo 2, anomalie dei livelli di colesterolo, osteoporosi e depressione.
Muoversi quotidianamente produce effetti positivi sulla salute fisica e psichica della persona e gli studi scientifici ne confermano gli effetti benefici.
È stato realizzato uno studio secondo il quale una regolare attività fisica giornaliera è in grado di prevenire la diagnosi di diabete di tipo 2.
Sono stati esaminati tre gruppi di persone ad alto rischio, ad uno sono stati forniti i consigli standard, ad un altro è stata somministrata una compressa di metformina e al terzo sono state modificate le abitudini alimentari e prescritto di fare esercizio fisico regolare almeno 4 ore alla settimana. I risultati hanno evidenziato che le persone appartenenti al terzo gruppo hanno ridotto del 58% il rischio di ammalarsi.
Secondo i dati dell’OMS, la sedentarietà causa circa 2 milioni di morti l’anno. Bastano 30 minuti di camminata al giorno per allungarci la vita di 3 anni.
Più di un terzo di tutti i tumori, fino a 4.5 milioni ogni anno, sono prevenibili attraverso cambiamenti negli stili di vita (UICC – Union for International Cancer Control). L’esercizio fisico è anche un gran beneficio sia durante che dopo le terapie. Un crescente corpus di prove scientifiche dimostra che aiuta in modo significativo i pazienti, non solo a gestire gli effetti collaterali delle terapie come la stanchezza, la depressione e i danni cardiaci, ma anche a ridurre il rischio di peggioramento o recidiva. La ricerca mostra, ad esempio, che in una donna che ha avuto un tumore al seno, il rischio di riammalarsi o di morire di questa malattia può ridursi fino al 40% se pratica attività fisica ad un livello raccomandato.
“Lo sport può coinvolgere chiunque, perciò calza perfettamente con la Giornata Mondiale contro il Cancro. L’esercizio regolare è uno dei modi più semplici e divertenti con cui le persone di tutto il mondo possono ridurre il rischio. I messaggi sullo sport, inoltre, si collegano a quelli sull’importanza di una dieta sana, sostenendosi a vicenda per raggiungere obiettivi comuni”. Lo ha dichiarato il Prof. Sanchia Aranda, Presidente UICC. In Italia, secondo il Ministero della Salute, gli adulti tra 18 e 69 anni, nella vita quotidiana, svolgono meno attività fisica di quanto è raccomandato e possono essere definiti ‘sedentari’. Il rischio di sedentarietà aumenta con il progredire dell’età.
Nello specifico, dal rapporto “Italia in cifre: edizione 2015” emerge che nel 2014 il 23,0% della popolazione di 3 anni e oltre dichiara di praticare uno o più sport con continuità, l’8,6% in modo saltuario. Le persone che, pur non praticando un’attività sportiva, dichiarano di svolgere qualche attività fisica (come fare passeggiate, nuotare, andare in bicicletta) sono il 28,2%. I sedentari, cioè coloro che non svolgono uno sport né un’attività fisica, sono il 39,9%, quota che sale al 44,1% fra le donne e si attesta al 35,5% fra gli uomini (fonte: epicentro.iss.it).
Alcune regioni d’Italia si stanno organizzando proprio per stimolare il cambiamento degli stili di vita. Il Piemonte ha presentato una proposta di legge in cui l’attività fisica può essere prescritta dal medico in ricetta, per la prevenzione e la riabilitazione in ambito sanitario.
La stessa potrà essere svolta all’interno di percorsi e palestre della salute, accreditati presso la Regione, sotto il controllo di operatori diplomati all’Isef o laureati in scienze motorie, per seguire il paziente durante ogni allenamento. Le palestre della salute sono già attive nella regione Emilia Romagna e in Veneto, dove è stata approvata una legge che riordina il settore dello sport e prevede, appunto, la nascita di queste strutture.
Sempre nell’ambito delle proposta di legge piemontese è prevista la creazione degli Stati Generali dello sport e benessere che dovranno diffondere stili di vita e cultura della corretta e sana alimentazione. In ultimo, è promossa la settimana regionale dello sport e benessere, con l’obiettivo di diffondere la cultura e la pratica dello sport.
Lo sport è salute e come ricorda il Ministero della Salute “l’organismo umano non è nato per l’inattività: il movimento gli è connaturato e una regolare attività fisica, anche di intensità moderata, contribuisce a migliorare tutti gli aspetti della vita”.