Dimmi quale farmaco assumi e ti dirò di cosa soffri? Potrebbe essere mosso da una domanda di questo tipo il quadro complessivo riguardante i medicinali maggiormente richiesti dagli italiani nel corso del 2022. L’analisi dettagliata arriva da Federfarma che ha pubblicato un report dal quale emerge la fotografia di un Paese di ansiosi con reflusso gastrico. L’acido Acetilsalicilico, il principio attivo dell’aspirina, guadagna il podio al Sud e nel Lazio mentre in Lombardia è nelle ultime posizioni.
Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2022, quasi 4,2 milioni di giovanissimi, tra bambini e adolescenti, hanno ricevuto almeno una prescrizione farmaceutica, pari al 45,0% della popolazione pediatrica generale. Nel dettaglio, l’incremento interessa prevalentemente la fascia anagrafica che va dai 6 agli 11 anni. Gli antibiotici si confermano la categoria a maggiore consumo in età pediatrica, seguiti dai farmaci dell’apparato respiratorio, entrambe interessati da una crescita insieme alla ripresa delle malattie infettive. Tra le prime 20 categorie terapeutiche di classe C con ricetta a maggiore spesa nel 2022, ben 6 appartengono a quella riguardante il sistema nervoso, di cui la metà è rappresentato da derivati benzodiazepinici (ansiolitici e ipnotici-sedativi) che si presentano come la categoria a maggior acquisto con il 17% della spesa e il 22% delle dosi giornaliere della classe C con ricetta.
Altre categorie, pari a una spesa superiore ai 200 milioni di euro, sono i farmaci usati nella disfunzione erettile, che mostrano un aumento dei consumi (+9,5%) e della spesa (+1,2%) rispetto al 2021 e i contraccettivi, con +0,7% di spesa e -0,5% di dosi.
Chiaro è che, come anche emerge dai dati del rapporto Osmed, Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali, di Aifa, nel nostro paese si spende sempre di più in medicinali. Dopo anni di incrementi al massimo di sei punti percentuali, nel 2022 il consumo dei medicinali da banco oppure con ricetta ma a pagamento ha registrato una crescita del 10,1% rispetto al 2021. La spesa è salita di circa il 9%, passando da 7,7 a 8,4 miliardi all’anno. I farmaci che hanno registrato una maggior crescita per quanto riguarda la spesa privata sono quelli utilizzati per le forme lievi di Covid, soprattutto paracetamolo e ibuprofene.