Promuovere l’umanizzazione delle cure e assistenza sul territorio senza dolore. Domenica 29 maggio in Italia si celebra la ventunesima Giornata del Sollievo, iniziativa importante che richiama una fitta serie di appuntamenti diffusi sul territorio nazionale e programmati con lo scopo di riflettere sulla umanizzazione delle cure, soprattutto nelle fasi terminali della vita, sullo sviluppo delle cure palliative e sulla diffusione della terapia del dolore. A spiegare il senso di questa data promossa dalla Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti e patrocinata dal Ministero della Salute, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dall’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI), è stata la responsabile politiche sociali della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Emanuela Lista che ha ribadito come dovere dell’operatore sanitario è di accompagnare il paziente ascoltandolo, curandolo e alleviando le sue sofferenze. “Quest’anno – ha commentato nel corso della presentazione dell’evento – la segreteria della Conferenza delle Regioni ha censito più di 130 eventi, segno evidente di un impegno radicato nelle diverse Regioni italiane”.
Istituita nel 2001, con direttiva del presidente del Consiglio dei ministri su proposta di Umberto Veronesi per “promuovere la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale”, la giornata di anno in anno si concentra prevalentemente sui bisogni concreti delle persone malate interessando tutte le condizioni di malattia ed esistenziali. Questo appuntamento inoltre ha una connotazione affermativa e propositiva: non è “contro” il dolore o la sofferenza ma “a favore” del sollievo, sempre possibile, in tutte le fasi della malattia. Un sollievo che può essere raggiunto grazie a nuovi e sempre più efficaci farmaci e terapie, ma anche attraverso l’umanizzazione delle cure in medicina, processo che deve essere insegnato agli operatori sanitari durante il percorso di formazione.
“Nessuno resti solo di fronte alla malattia”. In occasione di questo evento annuale e nazionale, la Fondazione Ghirotti ha lanciato un appello, raccolto da molte altre realtà attive sul fronte medico, sanitario e delle cure, prima fra tutti la rete dei farmacisti. Sulla base dei dati forniti dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FONPI), sono circa 100 mila, in un anno, i pazienti seguiti in assistenza domiciliare per cure palliative e terapia del dolore sul territorio; ciascuno di loro inoltre è assistito da infermieri che, stando all’annuario statistico del ministero della Salute 2019, hanno effettuato mediamente il triplo di accessi e gli hanno dedicato il triplo delle ore rispetto ad altri professionisti sanitari. Questo straordinario impegno però deve fare i conti con la significativa carenza di personale, ragione per cui il tempo da dedicare a ogni accesso domiciliare si è ridotto drasticamente in funzione dell’aumento degli accessi.